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In memoria della dottoressa Concetta Iaquinto

"Noi pregheremo per te, tu prega per tutti noi. L’amicizia che abbiamo condiviso in questi anni non finisce con la morte ma continuerà per sempre, ne siamo certi", scrive Giovanna Tomizzi a nome dei tanti che l'hanno conosciuta e stimata

In memoria della dottoressa Concetta Iaquinto

Pubblichiamo la lettera integrale giunta in redazione questa mattina a firma di Giovanna Tomizzi che ha scritto a nome dei tanti che hanno conosciuto la dottoressa Concetta Iaquinto. In forma molto ridotta la lettera si trova anche sull'edizione cartacea del nostro giornale che sarà in edicola da giovedì 9 dicembre. 

Ecco il testo.

Un saluto alla nostra Doc. Concetta Iaquinto, dai suoi amici, colleghi ed assistiti.

Carissima Concetta sei volata via da pochi giorni, così in fretta che nessuno di noi riesce a rendersi conto che tu non sia più fra noi. Non c’è stato tempo per comprendere l’entità della malattia che ti aveva colpita, per rendersi conto che avresti potuto non farcela. Oggi siamo qui attoniti e smarriti cercando di capire, tentando di farci una ragione di quanto è successo, ma è davvero difficile.

Le tante persone che ti hanno conosciuto e che hanno lavorato con te, conoscono molto bene la tua storia lavorativa e molti altri, con cui hai condiviso anche un pezzetto della tua vita privata, hanno sperimentato la tua amicizia, il tuo attaccamento alla famiglia.

Per quanti invece non hanno avuto la possibilità di conoscerti, vorremmo ripercorrere brevemente la tua vita professionale che ha portato tanto beneficio nella nostra terra di Romagna per gli oltre trent’anni di lavoro che hai svolto proprio qui, particolarmente nel distretto sanitario del Cesenate.

Dalla tua Calabria, sei venuta a Bologna dove ti sei specializzata in medicina e Geriatria. Hai iniziato subito la tua carriera lavorativa che ti ha poi portato da Bologna, dove nel frattempo ti eri sposata con il tuo Saverio, qui a Cesena dove si cominciavano a muovere i primi passi nella riorganizzazione dell’assistenza agli anziani. La tua figura professionale di medico Geriatra è stata fondamentale per gettare le basi di quella che oggi può essere considerata un’eccellenza della nostra regione. Possiamo dire che insieme a poche altre figure professionali che hanno lavorato con te in queste prime fasi, siete stati i Pionieri dell’assistenza alla persona, particolarmente della persona anziana.

Nonostante il pancione in cui stava crescendo la tua amata Silvia, non hai perso un giorno di lavoro, essere responsabile di tutte le strutture per anziani di Cesena, della Valle del Savio e del Rubicone, ti ha spinto ad essere sempre presente e disponibile, con il sole, la pioggia e spesso anche con la neve.

Non ti sei mai arroccata nel tuo ruolo di medico limitandoti alle tue specifiche funzioni. Quando arrivavi in struttura, non ti chiudevi in ambulatorio aspettando che gli altri venissero da te, al contrario andavi incontro alle persone prediligendo il contatto con gli anziani, parlavi con loro per capire il loro stato di salute. Eri molto attenta ad ogni segnale che potesse rivelare un problema. Ci dicevi che non basta visitare e fare esami ma che è molto importante osservare con attenzione per comprendere come aiutare i tuoi pazienti.

A quanti hanno avuto modo di lavorare con te, hai trasmesso una grande professionalità ed umanità. Ci hai insegnato che si deve anzitutto instaurare un rapporto di grande fiducia, non solo con i pazienti ma anche con chi sta intorno a loro a cominciare dai familiari e dagli operatori.

Questi ultimi due anni ti hanno vista particolarmente coinvolta in prima linea a combattere questo terribile virus che ha messo a dura prova tutti noi. Sei anche stata contagiata, ma nonostante la malattia ti abbia particolarmente debilitata, dopo una breve convalescenza sei tornata al lavoro, dai tuoi anziani.

Finalmente dopo tanti anni di lavoro, il primo giugno è finalmente giunto il momento del congedo dal lavoro. Da subito però hai capito che, nonostante il desiderio di riposarti, sentivi che ti mancava recarti ogni giorno in struttura per incontrare i tuoi anziani. In questo periodo non hai mai perso i contatti con quanti potevano darti notizie delle persone che avevi lasciato, sì perché per te non erano solo pazienti ma persone con le loro storie che ti hanno condiviso in questi anni e che sono diventate parte di te.

Stavi addirittura valutando di tornare in prima linea per renderti utile nel ruolo che hai sempre svolto con estrema dedizione.

Purtroppo non c’è stato il tempo per realizzare questo tuo desiderio, dopo soli pochi mesi dal pensionamento, la terribile diagnosi di una malattia molto brutta, quindi il ricovero, la terapia ed infine …

Noi tutti siamo increduli e attoniti di fronte alla tragedia che ha colpito anzitutto la tua famiglia e poi tutti noi che in qualche modo hai sempre considerato una parte molto importante della tua vita.

È accaduto tutto talmente in fretta che non abbiamo avuto il tempo di salutarti, non abbiamo avuto il tempo di comprendere la gravità della situazione, pensavamo di avere più tempo, che avresti continuato a vivere fra noi ancora per tanti anni e invece …

Ci sembra ancora che tu possa entrare in struttura regalando una parola di conforto a tutti gli anziani residenti lì, un saluto a noi operatori. Non possiamo pensare che questo non potrà più succedere.

Quando ti ho chiesto perché questo stesse accadendo proprio a te, tu mi hai risposto: ”E perché non a me?”. Sei sempre stata molto concreta cercando di affrontare le sfide che ti si sono presentate senza piangerti addosso.

Carissima Concetta, e ora? Come potremo colmare il vuoto che hai lasciato in tutti noi?

No, non è vero, non possiamo pensare al vuoto che inevitabilmente stiamo provando, dobbiamo invece concentrarci sulla ricchezza che ci hai lasciato. Il tuo passaggio fra noi ha lasciato segni evidenti ciò che hai operato, delle relazioni che hai allacciato, dei volti che hai accarezzato, delle vite che hai salvato. La tua professionalità e dedizione ci hanno toccato nel profondo e ci hanno plasmato. Abbiamo appreso tanto da te e ne faremo certamente tesoro. Ogni volta che dovremo prendere una decisione importante per la salute dei nostri anziani, penseremo a te, alla tua espressione di approvazione o disapprovazione. Bastava osservare il tuo sguardo per comprendere cosa stavi pensando. Non sono mancati i contrasti come accade in ogni relazione sincera in cui ci si rispetta, questo però non ci ha mai impedito di trovare una soluzione condivisa che fosse per il bene della persona.

Ora ti pensiamo in un luogo di pace dove non esistono più malattie e dolori, da lì ti chiediamo di sostenerci in quel lavoro che hai amato tanto e che hai insegnato anche noi ad amare.

Ora anche in cielo potranno contare su un bravo medico … ma chissà se anche lassù esiste la vecchiaia.

Arrivederci Concetta, noi pregheremo per te, tu prega per tutti noi. L’amicizia che abbiamo condiviso in questi anni non finisce con la morte ma continuerà per sempre, ne siamo certi.

Un caro saluto a te, cara dottoressa.

Giovanna Tomizzi - Cesena

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