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La Zaccagnini ricorda Vittorio Farabegoli

L'associazione cesenate, in una lunga nota, ricorda l’impegno nell’Azione Cattolica e nel sociale, in politica e nell’amministrazione di Farabegoli, fondatore e presidente per 15 anni della Benigno Zaccagnini.

La Zaccagnini ricorda Vittorio Farabegoli

La morte ha bussato di nuovo alla porta. Domenica 29 aprile (Santa Caterina da Siena) è morto Vittorio Farabegoli. Dopo la recente scomparsa di Giobbe Gentili e di Giangiacomo Magalotti, un altro colpo durissimo che crea in noi profonda tristezza e dolore.

Vittorio era il "Pater", il padre, non solo perché era il più anziano di noi (Vittorio a dicembre avrebbe compiuto 92 anni, proveniva da una delle prime colline del cesenate da dove si era trasferito, ancora giovane, con la famiglia, nella parrocchia di San Pietro), ma "Pater" anche perché è stato colui che nel 1998 si occupò della costituzione dell'Associazione, scrivendone lo statuto, e poi , fra il 2002-2003, occupandosi di tutte le complesse e onerose incombenze per l'acquisto della nostra sede, ultimo frammento di una sede ben più prestigiosa, quella storica della DC, posta poco lontana dalla nostra in corso Sozzi.

I suoi amici per ragioni anagrafiche (ne ricordiamo solo alcuni ma vorremmo ricordarli tutti) erano stati Nereo Braschi, Renzo Cecchini, Beniamino Urioli, Azeglio Collini, Nello Vaienti, che avevano tutti conosciuto Zaccagnini nel dopoguerra, o si trovavano con lui nelle "riunioni segrete al Monte" (agosto 1943) e l'avevano immediatamente seguito nel lavoro di ricostruzione del tessuto cattolico a Cesena e in Romagna.

Vittorio si distingueva per una profonda preparazione professionale (era ragioniere), per la lucidità, l'aggiornamento continuo, la concretezza, la pazienza, e per il suo animo profondamente cristiano, su cui commisurava tutte le sue scelte.

Il suo primo impegno era stato nell'Azione Cattolica dei primi anni ‘50, come dirigente e poi come Presidente della Giunta Diocesana con i Vescovi Vincenzo Gili, Giuseppe Amici, Augusto Gianfranceschi. Assistente diocesano era allora Don Lino Mancini e fra i suoi collaboratori ci furono, via via nel tempo, Giobbe, Giangiacomo, Ettore Palareti, il maestro Raffaelli e, fra i preti, Don Vittorio Pagliarani, Don Tarcisio Bertozzi, Don Primo Brighi.

Nella professione Vittorio è stato prima Direttore del Dazio, poi Vice Ragioniere generale del Comune, poi Direttore delle Imposte di consumo fino al pensionamento.

Logico e naturale, come è avvenuto per tutti noi, che all'impegno nell'Azione Cattolica si accompagnasse o seguisse quello politico. Vittorio fu per questo Consigliere Provinciale nelle legislature dal novembre '60 al '75, poi dal 1985 all'86. Nel periodo fra il 1967 e il 1970 fu Assessore Provinciale ai Servizi sociali e Assistenza. Dal 1980 al 1985 accettò di entrare in Consiglio Comunale, per dare robustezza al gruppo consiliare, dopo che Giobbe era andato in Regione.

Per la sua preparazione specifica, la competenza, il rigore morale, a Vittorio venne chiesto di intervenire nelle più disparate situazioni:

- dal 1975 all'80 è sindaco del comune di Montiano, dove c'è da condurre in porto un contrastato Piano Regolatore;

- dal 1990 al '95 è commissario al Bilancio del comune di Modigliana dove c'è da risanare una disastrosa situazione finanziaria, lasciata dal Sindaco uscente;

- negli anni 1978-1995 è amministratore dell'Istituto di Studi Politici “Alcide De Gasperi” di Bologna, voluto dal Sen. Leonardo Melandri;

- dal 1983 al 2009 è consigliere e amministratore della Fondazione Almerici-Montevecchio, in anni in cui la Fondazione deve riconvertire il patrimonio lasciato dal Benefattore e aggiornare la propria "mission";

- è Consigliere per più mandati della Cassa di Risparmio di Cesena, e Presidente e Amministratore delegato dell'immobiliare Ca.ri.ce dove c'è da sistemare l'enorme arretrato lasciato dai cantieri per la costruzione dell'ex Zuccherificio.

Vittorio Farabegoli nello stand dell’Ass. “Zaccagnini” alla Festa Diocesana 2005

Vittorio Farabegoli nello stand dell’Ass. “Zaccagnini” alla Festa della famiglia diocesana 2005

Nel frattempo trova anche il tempo per essere sindaco revisore, per oltre 25 anni, assieme agli amici Urioli e Vaienti, della CAPO, la cooperativa ortofrutticola "bianca"; amministratore della Centrale Ortofrutticola nel momento della sua costituzione; amministratore dell'O.P. “Maria Fantini”, quando questa iniziò la sua attività, dal 1990 al ‘98.

Cosa aggiungere? Che per le sue capacità, il suo carattere, la sua disponibilità, Vittorio era "utilizzato" (ci si perdoni il termine) per gli interventi più disperati, in aiuto o in sostituzione di amministratori non sempre all’altezza del compito o che non sapevano districarsi nei complessi meandri delle norme amministrative.

L'impegno cui negli ultimi tempi si è dedicato con maggior dedizione è stata l'Associazione “Amici di Don Lino”. Crediamo che sia stato merito anche suo, assieme a Don Walter, se l'Associazione ha saputo svolgere un lavoro importante e prezioso per preservare la memoria, ma anche la voce, gli scritti, i documenti, dell’incommensurabile ministero di Don Lino.

Che dire ancora di essenziale? Che Vittorio aveva una mente lucida, che era interessato a tutto, che leggeva quotidianamente "Avvenire" ed era sempre documentatissimo, anche su problemi come quelli etici o educativi che parevano lontani dai suoi interessi, su cui esprimeva invece pareri profondi e motivati. Che filtrava ogni cosa attraverso la sua profonda Fede e non mancava mai di far sentire la sua voce, anche di critica, sulle vicende del paese e del territorio.

Vittorio Farabegoli con Giovanni Maroni e il Sindaco Giordano Conti alla mostra su Giorgio La Pira - Festa Diocesana 2006

Vittorio Farabegoli con Giovanni Maroni e il Sindaco Giordano Conti alla mostra su Giorgio La Pira - Festa della famiglia diocesana 2006

Anche da Presidente Onorario, come scherzosamente e affettuosamente lo chiamavamo, dopo essere stato Presidente effettivo dell'Associazione per oltre 15 anni, era sempre presente alle riunioni del Consiglio e alle varie iniziative. Un impegno questo della "continuità della presenza" che ha sottolineato anche il Parroco nella sua omelia. Anche quando il tempo era inclemente o faceva freddo, Vittorio c'era. Una presenza la sua su cui potevamo sempre contare, perché interpretava il partecipare come un dovere. Era una persona generosa, poco preoccupata di sé, che in ogni circostanza, in ogni momento, dava testimonianza della sua formazione e della sua Fede. Grazie Vittorio per tutto quanto hai fatto e hai testimoniato.

Associazione Benigno Zaccagnini - Cesena

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