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La lista civica Cambiamo su bonus maternità

"L'impressione - scrivono quelli di "Cambiamo" - è che il Pd a Cesena resti arroccato nell'arroganza e su posizioni ideologiche, ma soprattutto chiuda al dialogo con le minoranze per non correre il rischio di riconoscere che anche dall'opposizione arrivano proposte concrete e realizzabili"

Pubblichiamo un intervento del gruppo consiliare della lista civica Cambiamo di Cesena circa i fondi sul bonus nascite.

Ecco di seguito il testo.

Prendiamo atto che, per il Pd di Cesena, investire risorse comunali in bonus nascita e sostegno alla maternità e alle lavoratrici autonome siano soldi buttati. 

Così ci è stato esplicitamente detto dai consiglieri del PD giovedì in consiglio comunale. Peccato che molte di queste iniziative, che abbiamo proposto all'attenzione del consiglio, vengano portate avanti già da anni in comuni limitrofi e di ogni colore politico. 

Per questo con la nostra mozione chiedevamo la replica di buone prassi e di iniziative di cortesia per i neonati e le neomamme, anche nel nostro comune. 

L'impressione è che il Pd a Cesena resti arroccato nell'arroganza e su posizioni ideologiche, ma soprattutto chiuda al dialogo con le minoranze per non correre il rischio di riconoscere che anche dall'opposizione arrivano proposte concrete e realizzabili. 

A proposito della nostra mozione ci siamo sentiti dire di tutto: che dare priorità di accesso alle donne in gravidanza significherebbe offenderle e trattarle come malate, che proporre un monitor che dia pubblicità dei nuovi nati in città è una proposta da ventennio fascista e che proporre bonus o sostegni sarebbe uno spreco di risorse. 

Se così è, ci sfugge perché il Pd cesenate invece ritenga i bonus un buon investimento quando si elargiscono ai cittadini per incentivare i tragitti casa/lavoro in bicicletta o nei bandi comunali come quello da 70.000 euro per le imprese agricole. 

Siamo ben consapevoli che le politiche per la natalità investono molteplici fattori, sia culturali che economici, e sappiamo che le scelte fondamentali non possono certo essere prese a livello comunale.

Ma, per andare oltre alle strategie politiche che non competono al Comune, come il riconoscimento dei congedi ai genitori o una revisione delle politiche del lavoro o nuove politiche per la casa, quello che chiedevamo erano azioni concrete, a portata dell'ente comunale, replicabili sull'esempio di altri comuni limitrofi: Sarsina, Bagno di Romagna, Cervia, Forlì o di Regioni come il Lazio (a guida dell'ex-segretario Pd Zingaretti) che pochi giorni fa con una proposta simile a quella contenuta nella nostra mozione ha validato il kit-bebè con beni per la cura del neonato. 

Come se non bastasse, il Pd cesenate, avviluppato nella sua disamina sprezzante, non ha mancato di definire le nostre proposte inaccettabili per un amministratore oculato, dimenticando come le proposte contenute nella mozione proposta dal nostro gruppo per sostenere le lavoratrici autonome con uno sgravio della tassazione o un contributo, fossero in sintonia con quelle formulate a più riprese anche dai loro alleati di governo di Cesena 2024, lista che fa riferimento al vicesindaco Castorri, sui contributi per le lavoratrici in gravidanza con partita Iva. 

L'arroganza del Pd cesenate non si è smentita nemmeno in questa occasione, segnando un'altra pagina di chiusura al dialogo e al confronto. 

Gruppo Consiliare Lista Civica Cambiamo

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