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Lettera aperta al sindaco Lattuca. Cosa ci fa un gorilla ai giardini Savelli?

Da parte mia, scrive l'avvocato cesenate, intendo richiamare qui l’attenzione Sua e dei lettori del Corriere Cesenate, e dunque di molti dei suoi concittadini, sul manufatto in sé

Pubblichiamo la lettera aperta che l'avvocato Roberto Iacuzzi ha scritto al sindaco di Cesena Enzo Lattuca. Il tema è la statua di un gorilla presente ai giardinetti Savelli, lungo viale Carducci, a ridosso delle mura cittadine e vicine al monumento al partigiano. 

Illustrissimo Signor Sindaco, 

da oltre un mese chi percorre il vialetto pedonale all’altezza dei Giardini “Savelli” si imbatte, suo malgrado, in una specie di “statua” rappresentante un gorilla (pare realizzato in resina, dunque leggero e anche facilmente asportabile) che se ne sta comodamente seduto su un alto basamento istoriato sul quale campeggia la scritta Chiosko”. 

La statua pare sia stata realizzata nell’isola indonesiana di Bali, è collocata su un’area pubblica concessa dal Comune di Cesena alla Società 29 anni S.r.l.per l’esercizio pubblico di attività di ristorazione, è ben visibile da chiunque percorra il vialetto pedonale essendo posizionata in sua prossimità ed è posizionata intenzionalmente rivolta ai passanti. 

Secondo quanto dichiarato a Il Resto del Carlino – Cronaca di Cesenadel 26 luglio u.s. dal suo proprietario, nonché titolare del nuovo esercizio commerciale denominato Piza, la statua in questione rappresenterebbe la testimonianza di un nostro impegno verso l’ambiente e la tutela di animali in via di estinzione”, tant’è che – sempre a detta del proprietario della statua - la Società concessionaria dell’area pubblica avrebbe preso contatti con il WWF ai fini dell’adozione a distanza del fiero e maestoso primatecui gli avventori del locale potranno contribuire con una donazione”. 

Lasciando da parte le interessate dichiarazioni del titolare del Chiosko (scrupolosamente virgolettate dal quotidiano locale) circa l’asserito quanto improbabile impegno della sua Società verso l’ambiente e gli animali in via di estinzione, la ragione fondamentale di questa operazione, tanto singolare quanto opinabile, è spiegata apertamente dal medesimo titolare: Che la statua faccia parlare di sé significa che ha ottenuto il risultato sperato, ovvero attirare l’attenzione”: al gorilla e agli animali in via di estinzione – ci chiediamo noi - oppure, più prosaicamente, all’esercizio commerciale di recentissima apertura? 

Ai posteri e ai diretti interessati l’ardua sentenza. 

Da parte mia intendo richiamare qui l’attenzione Sua e dei lettori del Corriere Cesenate, e dunque di molti dei suoi concittadini, sul manufatto in sé, sulla legittimità della sua collocazione in quel sito e sull’opportunità del suo mantenimento in loco”. 

Se è sempre vero, a livello individuale, che de gustibus disputandum non est”, è altrettanto vero che, quando si tratta di aree e beni pubblici e di pubblico ornato, il motto latino perde necessariamente gran parte dell’assolutezza della sua portata. Ne è conferma il Regolamento Edilizio comunale che prevede espressamente, fra l’altro, la nomina e il funzionamento di una Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio il cui compito è espressamente quello di emanare pareri - obbligatori anche se non vincolanti - in ordine agli aspetti compositivi ed architettonici degli interventi edilizi, fra i quali l’inserimento degli edifici esaminati, completi dei loro elementi accessori, nel contesto urbano, paesaggistico ed ambientale (art. 53 del Reg. Edil. Com.le). 

Orbene a parere dello scrivente, così come di altri cittadini cesenati, la “statua” del gorilla posta nel “CHIOSKO” dei Giardini “Savelli” è semplicemente orripilante: non appena in se stessa, avendo lo scimmione fattezze abbastanza simili a quelle naturali, ma per la qualità complessiva dell’area pubblica in cui è stata collocata, così vicina da un lato alle storiche mura malatestiane (ora sottratte fra l’altro alla visione pubblica, per un tratto significativo, dalla presenza del nuovo ristorante denominato Piza) e, dall’altro, al Monumento alla Resistenza con la sua drammatica e imperitura memoria storica. 

In tutta quell’area, infatti, non c’è nulla, ma proprio nulla, che richiami in qualche modo e a cui pertanto possa collegarsi la statua del gorilla, sicché essa si trova collocata, di fatto, in un contesto urbano, paesaggistico ed ambientale totalmente avulso dalla realtà animale e dalle finalità di tutela ambientale che gli si vorrebbero attribuire. 

A questo punto Le chiedo, Signor Sindaco, se nell’iter amministrativo per il rilascio del titolo abilitativo edilizio del nuovo ristorante la competente Commissione comunale sia stata espressamente richiesta di esprimere un proprio parere sulla collocazione, in quello specifico contesto, della statua del gorillae, in caso affermativo, quale parere – positivo o negativo - abbia espresso al riguardo.

Qualora, poi, la Commissione avesse espresso un parere negativo o non fosse stata addirittura interpellata, Le chiedo di spiegare le ragioni per cui quel manufatto sia stato ugualmente installato e, a tutt’oggi, non ne sia stata disposta ancora la rimozione amministrativa. 

Viceversa, qualora la collocazione della statuasia stata espressamente autorizzata con la previa acquisizione dei pareri di legge, Le chiedo se, condividendo le ragioni critiche suindicate, non ritenga di modificare, ove possibile, l’atto concessorio dell’area pubblica alla Società 29 anni S.r.l.imponendo l’eliminazione della statua del gorilla dalla pubblica visione (il proprietario potrà pur sempre godersi la bellezza estetica dell’opera portandosela a casa sua, fermo restando, naturalmente, il suo benemerito impegno a favore degli animali in via d’estinzione). 

Il discorso potrebbe allargarsi, inoltre, alla collocazione nella nostra Città, soprattutto nelle aree destinate alle rotonde stradali, di altri manufatti che per qualcuno potranno risultare delle magnifiche opere artistiche, e per altri, invece, delle autentiche schifezze, spesso pagate però, in entrambi i casi, con soldi pubblici, vale a dire di tutti noi cittadini di Cesena. 

Ma è un discorso più ampio che varrà la pena riprendere in un’altra occasione. 

Resto in attesa di un Suo cortese e motivato riscontro e Le porgo distinti saluti.

Roberto Iacuzzi - Cesena

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