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Romagna

Per la Romagna una Provincia unica

La proposta dell'Alleanza delle cooperative Romagna

Per la Romagna una Provincia unica

Caro direttore, 

La proposta della Alleanza delle cooperative Romagna ha già ottenuto quello che si prefiggeva come scopo principale, ossia far discutere le rappresentanze di un territorio su temi rilevanti di quest’area. Gli interventi ripetuti di questi giorni di più parti ne sono la dimostrazione. Con queste finalità era nato oltre un anno fa il Tavolo Romagnolo dell’imprenditoria, composto da 23 associazioni che voleva rappresentare un coordinamento del mondo delle imprese sui problemi economici, sociali e istituzionali di questo livello, e al contempo essere strumento di interlocuzione di questo mondo con le istituzioni.

Ovviamente l’obbiettivo finale è quello di risolvere i problemi di un territorio, individuando prima di tutto le necessità e quindi fissando le priorità. Partendo dall’assunto che bisogna trasformare i problemi in soluzioni e per farlo occorre l’impegno e l’aiuto di tutti.

La Romagna ha storicamente difficoltà a veder realizzato in tempi rapidi quello che viene giudicato essere necessario. Prendiamo un esempio per tutti. È dal 2018 che è emersa in tutta evidenza la scarsa manutenzione strutturale della E45 (che ha poi portato alla temporanea chiusura del viadotto Puleto, dove i lavori di risanamento dovrebbero – speriamo - partire a breve).  A Genova il ponte Morandi è stato ricostruito, qui non è ancora stata sistemata la viabilità alternativa richiesta a gran voce in caso di interruzioni di questa arteria, asse fondamentale per i collegamenti del nostro paese. Oggi il mondo evolve con una rapidità tale e le tematiche si fanno sempre più complesse che richiedono risposte altrettanto veloci, ma studiate e ragionate in maniera approfondita. Non si tratta di cancellare differenze e peculiarità, caratteristiche che fanno la marcia in più dei vari territori ma di superare una volta per tutte campanilismi e rivalità che danneggiano tutti. Abbiamo individuato una serie di temi che riguardano tutto il territorio dell’area vasta Romagna sulla base di indicazioni che sono state nel tempo sottolineate da buona parte delle associazioni che siedono attorno al tavolo e che come Aci abbiamo messo a disposizione di tutti. Come noto oggi stanno arrivando risorse in misura molto più sostanziosa rispetto al passato (fondi strutturali europei per favorire la crescita strutturale ed economica e fondi Pnrr articolati in 6 missioni) anche per il nostro territorio che vanno spesi presto e bene, ossia nel rispetto dei tempi e in modo tale da produrre sviluppo e crescita. Rimarranno fuori alcuni settori ed opere che rappresentano comunque necessità e priorità per la Romagna. Rimane l’obbligo di impegnarsi tutti perché anche queste trovino soluzione e anche questo pare condiviso.

Ultimo aspetto, su cui si è concentrata larga parte della discussione, lo strumento istituzionale con cui operare. Volendo essere di stimolo a far nascere un nuovo assetto istituzionale noi abbiamo suggerito la Provincia unica.

L’obiezione di chi sostiene che le attuali province hanno scarse funzioni, ridotto personale ed ancor meno risorse è più che fondata. La legge n. 56 del 7 aprile 2014, detta Delrio, aveva avviato una trasformazione delle Province, con l’assunto di arrivare ad una loro completa abolizione, obbiettivo da raggiungere attraverso una legge di rango costituzionale, che non ha superato la verifica referendaria (il famoso referendum di Renzi). Però oggi è sul tavolo del Governo - che a giorni dovrebbe approvare per il successivo esame parlamentare - il Disegno di Legge di riforma degli enti locali che interviene a risolvere alcune delle criticità più gravi; come ben noto al Sindaco di Ravenna nonché Presidente dell’Upi che si è battuto per le modifiche proposte tra cui l'ampliamento di funzioni fondamentali come l'adozione del piano strategico triennale, la gestione e l'organizzazione dei servizi pubblici di ambito provinciali, la promozione e il coordinamento dello sviluppo economico e sociale, la pianificazione territoriale di protezione civile, la tutela e la valorizzazione dell'ambiente.

La città metropolitana policentrica sarebbe a mio giudizio certamente la risposta più adeguata ad un area densamente popolata, con più comuni di peso non difforme come è la Romagna, ma prevede un iter molto più lungo e complesso, attraverso una legge e quindi resta un obiettivo successivo.

 

Renato Lelli

Vice Presidente Agci Emilia Romagna con delega alla Romagna

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