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San Rocco

Scout, il Cesena 4 celebra il suo cinquantesimo

L’anniversario della fondazione del gruppo ha visto riuniti in alcune giornate di incontri tutti coloro che ne hanno fatto la storia e i cui sogni e idee hanno permesso agli esploratori e guide di oggi di vivere il mondo scout moderno

Scout, il Cesena 4 celebra il suo cinquantesimo

Nel 1971 nella parrocchia di San Rocco, nelle periferie cittadine e proletarie di Cesena, viene rifondato il gruppo scout del Cesena 4°, reso fuorilegge durante il cupo ventennio fascista. Cinquanta anni dopo, sabato 2 ottobre 2021, il coeso gruppo di San Rocco rinnova il loro sogno di camminare per strade di libertà, lasciando alle spalle i giganti che ne hanno segnato la storia. L’anniversario cinquantennale  della fondazione del gruppo ha visto riuniti in alcune giornate di incontri tutti coloro che ne hanno fatto la storia e i cui sogni e idee hanno permesso agli esploratori e guide di oggi di vivere il mondo scout moderno.

Ben prima del ventennio fascista, varie associazioni scoutistiche, sotto la bandiera dell’ASCI: la sezione maschile dello scoutismo; e l’AGI: l’associazione guide italiane; erano presenti nel territorio, per rinascere dal 1946 nelle parrocchie del centro di Cesena. Seppure già alcune esperienze scout, come un branco di giovani lupetti sotto la guida di Vincenzo Andreucci, erano già presenti nella realtà parrocchiale, e spinti dalla nuova apertura e direzione spirituale tracciata dal Concilio Vaticano II, dallo spirito critico che spirava nel ’68 e da una sfida alle strutture gerarchiche e statiche dell’ASCI, un pugno di capi scout del gruppo del Cesena 5°, che vivano la realtà dei padri Giuseppini dell’Istituto Lugaresi, si separò dai loro fratelli e rifondò il gruppo di San Rocco per poter fare conoscere ai ragazzi di periferie la realtà scoutistica e dare ciò che in anni di servizio presso il Lugaresi avevano ricevuto da chi prima di loro. Una rottura era alla base di questa separazione dalle radici del centro.

Con spirito critico e confronto, i capi fondatori cercavano una via diversa per trasmettere lo scoutismo, per renderlo un ente educativo per i ragazzi che fosse però non chiuso in sé stesso, che non fosse una realtà sterile, bensì fosse integrata e presente nel mondo cittadino e parrocchiale, e che fosse in continuo dialogo con gli altri enti educativi dei ragazzi principale: la famiglia e la scuola; un modello di scoutismo diverso da quello proposto dall’ASCI. Con il fazzolettone castano al collo, assistendo le famiglie e incontrandosi settimanalmente con loro, infondendo uno spirito di fratellanza e uguaglianza nel gruppo stesso, il Cesena 4° ha anticipato e fatti suoi vari cambiamenti e riforme nel mondo scout.

Queste storie passate, di unione tra una realtà parrocchiale come l’Azione Cattolica femminile e la realtà di avventura degli esploratori dell’ASCI, anticipando la successiva formazione dell’AGESCI (l’associazione moderna italiana degli scout maschili e delle guide femminili), di consiglio e assemblea tra capi scout di unità diverse, fratelli maggiori di ragazzi di età diverse, e di come il fazzoletto da unicamente castano è ora adorno di una striscia bianca, come il cordone del saio di San Francesco, sono tutti eventi che sono stati narrati da chi cinquanta anni fa ha compiuto scelte che oggi influenzano la vita scout dei loro ascoltatori.

Due incontri serali hanno permesso a questa grande famiglia del Cesena 4° di rivedersi o conoscersi tra i militanti di ieri, coloro il cui cammino li ha chiamati altrove e gli scout e guide del nuovo millennio, per culminare il sabato 2 ottobre con il rinnovamento del mandato educativo ai capi del gruppo e delle unità, nella cerimonia dei passaggi, riconoscendo la crescita delle ragazze e ragazzi nel loro cammino, e concludendo la lunga giornata con una serata di divertimento e cena assieme sotto al tendone parrocchiale.

Camminando tra i tavoli pieni di giovani, bambini e adulti, si respirava quello spirito associativo, quella voglia di mettersi in gioco, di stare assieme, di vedere il domani e il futuro come una sfida verde e brillante, che da 50 anni scorrono nel sangue del Cesena 4°, di San Rocco e dell’AGESCI. E con certezza, anche il più piccolo dei ragazzi dal fazzoletto francescano può affermare di essere avvolto dall’amore fraterno che spira tra le strade di libertà.

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