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Teatro

Dalle marionette di Obraszov alle fotografie di Vivian Meier: la stagione del Moderno al via

Le vette del Monte Reinier, la tradizione russa, la grande danza, la poesia. Un cartellone articolato e ricco di novità con spettacoli dal 30 novembre al 13 aprile

Dalle marionette di Obraszov alle fotografie di Vivian Meier: la stagione del Moderno al via

Sette appuntamenti dal 30 novembre 2018 al 13 aprile 2019 con un debutto grandioso per un teatro di provincia con l'opera per marionette di Nina Gernet La lampada di Aladino (un motivo tratto dalle favole arabe de I Racconti delle mille e una notte). Una rappresentazione romantica dell’amore la cui prima assoluta risale al 1° ottobre 1940, uno degli spettacoli più belli del Teatro di Obraszov, bene culturale e storico noto a ciascun cittadino russo che in settant’anni di attività si è affermato come il Centro più importante al mondo nell’arte dello spettacolo di marionette.

Patrimonio nazionale inestimabile della Russia, nel suo genere è il solo universalmente riconosciuto, il solo annoverato nei testi e nelle enciclopedie più famose (incluso il Guinness dei primati). 

Inizia così una stagione articolata che vede debuttare sul palcoscenico del Moderno (mercoledì 12 dicembre) anche la grande danza. In scena Vanitas, di Fattoria Vittadini, sulla caducità della vita e della morte, non come tabù ma come momento fondamentale di un equilibrio di cui è necessario prendersi cura. Lo spettacolo è presentato nell’ambito di E’ BAL, Palcoscenici romagnoli per la danza contemporanea, un progetto di Ater,  Circuito Regionale Multidisciplinare  che mette in rete  Santarcangelo dei Teatri, Comune di Rimini, Teatro del Drago, L’Arboreto, Teatro Dimora di Mondaino, Teatro Petrella di Longiano.

 

Sabato 19 gennaio  con Siamo stati a Elsinore va in scena il teatro come strumento di benessere.  A calcare le scene la Compagnia Fuali in un Amleto riletto da un gruppo di attori rivive la celebre tragedia Shakespeariana, restituendo in essa la propria vita e la propria esperienza. Il progetto si inserisce all’interno del  protocollo di intesa “Teatro e salute mentale” degli Assessorati regionali Cultura, Politiche giovanili e Politiche per la legalità e Politiche per la salute, per costruire un terreno comune dedicato alla valorizzazione del Teatro come elemento di benessere psichico e, soprattutto, di crescita individuale e collettiva. Nell'anno in cui ricorrono i quaranta anni della Legge Basaglia.

A chi ama la montagna è dedicato  domenica 17 febbraio Un alt(r)o Everest di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi per Atir Teatro Ringhera  che racconta di due amici, Jim Davidson e Mike Price, che decidono di scalare il Monte Rainier, negli Stati Uniti. Ma quella scalata non sarà solo la conquista di una vetta. Sarà un punto di non ritorno, un cammino impensato dentro alle profondità del loro legame. L’ingresso allo spettacolo è ridotto per i soci CAI. 

Giovedì 7 marzo un ritorno atteso dal pubblico del teatro savignanese che potrà prendere parte al rito sonoro Vedo ancora una piccola porta, di e con Mariangela Gualtieri accompagnata da Stefano Aiolli, violoncello e voce mentre domenica 24 marzo si torna alla prosa con Happy Hour, la nuova scrittura di Cristian Ceresoli, a sei anni dal debutto de La merda che gli ha valso numerosi premi, tra cui l’oscar del teatro europeo al Fringe Festival di Edimburgo, e regalato un grande successo di pubblico e critica, dall’Europa al Brasile, dall’Australia al Nord America.

Non poteva mancare a Savignano sul Rubicone, città del SI FEST, l’appuntamento con la fotografia che chiuderà il cartellone sabato 13 aprile con Gli occhi di Vivian Meier. I’m a camera, di e con Roberto Carlone, fondatore della Banda Osiris. La fotografa americana Vivian Maier (1926-2009), bambinaia dalla vita enigmatica, quando morì lasciò circa 150 mila foto di una forza impressionante che nessuno vide mai se non dopo la sua morte. La storia della bambinaia fotografa si snoda attraverso quattro personaggi impersonati da un solo attore e musicista, Roberto Carlone, co-autore di colonne sonore per Mattero Garrone,  Cristina Comencini e Antonio Albanese e di famose sigle televisive e radiofoniche come Parla con me, Caterpillar, Un giorno da pecora.

La stagione 2018/2019 è realizzata da  ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna in collaborazione con il Comune di Savignano sul Rubicone, Assessorato alla Cultura e la Parrocchia di Santa Lucia Vergine e Martire, e con la collaborazione organizzativa di Koinè Società Cooperativa e ha come immagine una fotografia di Marco Pesaresi. Lo scatto, Madrid-Undergroung, Callo, fa parte di un fotoreportage realizzato nelle metropolitane delle più grandi capitali che ha reso il fotografo riminese famoso nel mondo. La fotografia è utilizzata su concessione della madre di Marco Pesaresi, Isa Perazzini. Dopo la recente inaugurazione del murales a lui dedicato, anche il teatro rende così ancora una volta omaggio ad un talento indimenticabile di cui la biblioteca comunale di Savignano sul Rubicone preserva l’intero archivio.

Ingresso intero a 15 euro e ridotto a 12 euro (under-27 e over-65). Il biglietto di ingresso per Siamo stati a Elsinore è di 5 euro. L’abbonamento costa 50 euro per 6 spettacoli + 1 (Siamo stati a Elsinore) e può essere sottoscritto alla Biblioteca comunale di Savignano (lunedì-venerdì, ore 14-18.30; sabato, 9-13): la campagna abbonamenti è attiva dal 5 al 10 novembre per i rinnovi, e dal 12 al 17 novembre per le nuove sottoscrizioni. I biglietti per i singoli spettacoli sono in prevendita dal 19 novembre sul sito www.vivaticket.it e dal 20 novembre al Cinema Teatro Moderno (martedì, ore 10-12; mercoledì, 17-19; giorni di spettacolo, 20-21; dal 20 novembre sono attive anche le prenotazioni telefoniche al numero di telefono 327 735 1223). È possibile usare i bonus cultura dei programmi 18app e Carta del docente.

gli occhi di vivian m. - tdp - feb 2017 - raffaella vismara - 7

 

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