Lavoro difficile
Esodo di lavoratori alla Cocif: domani incontro tra sindacati e azienda
La cinghia è tirata da tempo alla Cocif di Longiano, interessata come tante altre imprese dalla crisi dell’edilizia. Dopo aver fatto ricorso agli ammortizzatori sociali e a diversi contratti di solidarietà, l’azienda starebbe ora invitando alcuni lavoratori alle dimissioni, offrendo incentivi all’esodo.

La cinghia è tirata da tempo alla Cocif di Longiano, interessata come tante altre imprese dalla crisi dell’edilizia. La società cooperativa di produzione industriale di porte e finestre, dopo aver fatto ricorso agli ammortizzatori sociali e a diversi contratti di solidarietà, starebbe ora invitando alcuni lavoratori alle dimissioni, offrendo incentivi all’esodo.
Il caso è stato segnalato dal blogger Davide Fabbri che ha parlato di “pressanti inviti alle dimissioni ad una quarantina di lavoratori, alcuni soci-dipendenti, altri impiegati e il resto operai”.
Per Fabbri, che ha raccolto le segnalazioni degli stessi lavoratori: “In caso di dimissioni immediate l’incentivo all'esodo è pari a circa 18mila euro. Se il lavoratore non dovesse accettare nell'immediato tale invito, il licenziamento scatterebbe a fine anno, senza alcun incentivo da parte della cooperativa”.
Le organizzazioni sindacali, alle quali sono giunte segnalazioni analoghe, hanno chiesto e ottenuto per domani mattina (venerdì 30 marzo) la convocazione urgente di un incontro fra sindacalisti e dirigenza dell'azienda, capitanata dal presidente Luca Bellettini e dal direttore generale Piero Cataldo.
Gli accordi presi in precedenza dall'azienda con le forze sindacali prevedevano la volontarietà incentivata all'esodo di 14 operai e 6 impiegati, e non tagli indotti numericamente superiori.
Roberto Casanova, segretario Filca-Cisl Romagna, conferma le numerose segnalazioni ricevute dai lavoratori: “Siamo stati contattati da molte persone. La Cocif dopo aver usufruito a lungo degli ammortizzatori sociali ha in essere l’ennesimo contratto di solidarietà, con la riduzione dell’orario di lavoro. Questo contratto a ore ridotte scadrà a luglio e si era ipotizzato, alla sua scadenza, una mobilità per una ventina di lavoratori con accesso alla disoccupazione (Naspi, che prevede anche contributi figurativi) per quei dipendenti vicini alla pensione e per quelli che non si fossero opposti a dimissioni. Gli incentivi alla ricollocazione, però, devono essere assolutamente volontari, non coatti. Per questo, nell’incontro di domattina, chiederemo spiegazione di quanto successo”.
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