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Fondazione "Tito Balestra"

Giuliano Babini, a Longiano una mostra in tre tappe

L'artista ravennate espone in tre sedi: Villa Margherita, Teatro Petrella e Castello Malatestiano

Giuliano Babini

Quarto evento espositivo della Fondazione "Tito Balestra" di Longiano a Villa Margherita, in località Montilgallo. Dopo le mostre di Enzo Tinarelli, Pirro Cuniberti e Enrico Versari, è la volta dell’artista ravennate, di formazione mosaicista, Giuliano Babini, protagonista, dal 19 febbraio all'8 maggio, della mostra "My scraps, my memories".

Lo rende noto la fondazione d'arte longianese, precisando che l’esposizione è in tre sedi diverse messe in rete: Villa Margherita che ospiterà 10 opere, Teatro Petrella con tre opere posizionate nel foyer, e due opere all’interno del Castello Malatestiano di Longiano. La scelta dell’artista prende spunto dalla collaborazione pluriennale della Fondazione con il Teatro Petrella, che vede quest’anno Babini come autore dell’immagine guida della stagione teatrale 2022.

L’artista ha raccolto, in una sorta di Album dei ricordi, alcune delle sue opere che rappresentano in maniera emblematica la sua evoluzione artistica, tecnica e spirituale. "Il nucleo centrale della mostra - spiega la Fondazione "Balestra" - è allestito nelle sale di Villa Margherita relais. La genesi di queste opere è collocabile in tempi passati, lontani, arcaici. Babini trova ispirazione dai personaggi bizantini, come nel caso del pavido condottiero “Vila” trasfigurato nell’omonima opera, nell’antichità greca (l’Androgino), nelle icone sacre di devozione (serie delle Nicchiette) e nei rituali precolombiani. In ognuna di queste opere si respira un’aura di sacralità ma allo stesso tempo si percepisce il senso dello scorrere inesorabile del tempo, che graffia le superfici, le fa scurire, le rovina. Nel Castello Malatestiano - prosegue la Fondazione - troviamo le due opere che racchiudono il senso di questa esposizione: il mosaico Rivedendo la Natura, utilizzato come immagine guida della stagione teatrale di quest’anno, e il libro che raccoglie, come in un album fotografico, alcuni frammenti del viaggio attraverso la vita dell’artista e che ha ispirato il titolo della mostra che tradotto significa i miei “ritagli”, le mie memorie. Al foyer del Teatro Petrella ci sono tre ritratti eseguiti come da formazione più accademica dell’artista che, nonostante lo stile più elaborato, di tanto in tanto riaffiora nella sua carriera".

"In questa mostra itinerante - commenta la Fondazione "Balestra" - si può percepire molto bene un senso di spiritualità, che l’artista ha commentato con queste parole: In realtà io non sono una persona particolarmente devota, ma trovo che sia intrinseca nel mosaico una sorta di religiosità poiché viene creato attraverso una tecnica lenta e minuziosa".

La mostra è aperta al pubblico nel rispetto della vigente normativa Covid-19 e sarà richiesto il Green pass. Per informazioni: 0547 665420.

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