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Alluvione

Gli "angeli del fango" di Gambettola

Tanti giovani in strada per un aiuto, anche con sorrisi e abbracci

foto: Piero Spinosi

Hanno il sorriso sulle labbra, nonostante la fatica, ma soprattutto la gioia negli occhi e nel cuore per quello che stanno facendo. Sono gli "angeli del fango" di Gambettola, termine coniato nel 1966 in occasione dell'alluvione causata dallo straripamento del fiume Arno che inondò Firenze. Sono giovani, giovanissimi - anche delle Medie e delle Superiori, attualmente chiuse - e interi nuclei familiari di Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò che, armati di badili, guanti e stivali, da ieri si mettono generosamente a disposizione per aiutare le persone alluvionate.

La rassegnazione alla calamità lascia il posto alla gratitudine verso coloro che portano non solo aiuto fisico e materiale ma anche conforto con sorrisi e abbracci.

Fra i tanti ringraziamenti ricevuti anche quello della sindaca Letizia Bisacchi che sui social scrive: "Grazie ai tantissimi giovani che hanno dato un grande esempio di generosità".

Ora l'acqua stagnante sta lentamente scorrendo verso la strada. È una lotta contro il tempo anche da parte degli operai del Consorzio Bonifica che stanno ricostruendo le rotture degli argini che la furia dell'acqua ha provocato. La parte terminale di via Soprarigossa è stata la più danneggiata. I danni materiali sono ingenti ma saranno soprattutto le ferite dell'animo che difficilmente si rimargineranno.

foto: Piero Spinosi

foto: Piero Spinosi

foto: Piero Spinosi

foto: Piero Spinosi

Le foto qui sotto sono state scattate da Sara Venturini, questa mattina, nella via Sottorigossa. 

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Gli "angeli del fango" di Gambettola
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