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Longiano

Il Comune blocca i lavori, la Diocesi ricorre al Tar

Nuove opere parrocchiali a Budrio. L'Amministrazione comunale: "Gli oneri vanno pagati. Non c'è apertura alla collettività indifferenziata". La parrocchia: "Sono un servizio per tutta la comunità"

L'area della parrocchia di Budrio (foto: Corriere Ceseante)

La diocesi di Cesena-Sarsina ha fatto ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna avverso il Comune di Longiano in merito a una vicenda che riguarda la parrocchia di Budrio.

Quest’ultima ha presentato un progetto per la costruzione di un nuovo edificio, di circa 650 metri quadri, sviluppato su due piani e comprendente un salone polivalente e diverse aule per il catechismo.

Secondo la diocesi, come si legge nel parere inviato dai propri avvocati al Comune di Longiano, «in quanto opere di urbanizzazione secondaria, gli edifici di culto e le loro pertinenze non sottostanno alle norme che prevedono ulteriori oneri urbanistici». In base alla normativa, rientrano fra le pertinenze dell’edificio di culto «quei locali, come la canonica e altre strutture ricettive, destinate a operare le attività di catechesi, caritative e di formazione umana e spirituale». La diocesi fa riferimento in particolare alla legge regionale 30 luglio 2013 n. 15, secondo la quale il contributo di costruzione, comprendente gli oneri di urbanizzazione e il costo di costruzione, non è dovuto «per gli impianti, le attrezzature, le opere pubbliche o di interesse generale realizzate dagli enti istituzionalmente competenti e dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus), nonché per le opere di urbanizzazione, eseguite anche da privati, in attuazione di strumenti urbanistici».

Per la diocesi «opere quali aule di catechismo e/o riguardanti il complesso parrocchiale (che sono qualificate come opere di urbanizzazione secondaria), da un lato risultano evidentemente inerenti all’attività di culto svolta dalla parrocchia, dall’altro sono da considerarsi quali progettate o comunque destinate a soddisfare bisogni della collettività, come richiesto dalla norma regionale».

Oltre all’esenzione dal contributo di costruzione, la diocesi di Cesena-Sarsina ricorda che la Legge regionale n. 24 del 2017 «fa sorgere il diritto in capo agli enti esponenziali della Chiesa cattolica al rimborso di “una quota dei proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria...”, quota che l’Assemblea legislativa della nostra regione individua nella misura del 7 per cento, con rimborso delle spese documentate relative a interventi di riuso e rigenerazione urbana».

«Riguardo alla presunta esenzione dal contributo di costruzione», l’Ufficio tecnico del Comune di Longiano, lo scorso maggio, dopo una serie di colloqui con parrocchia e curia, ha risposto alla Diocesi che «ritiene non vi siano i presupposti giuridici che le norme nazionali e regionali richiedono per la sua concessione». Pur riconoscendo la pubblica utilità dell’opera, per l’Amministrazione comunale di Longiano «non è riscontrabile il requisito dell’apertura alla collettività indifferenziata». Da qui la richiesta alla parrocchia di Budrio di pagare per intero quanto si presume dovuto e il conseguente ricorso della Diocesi al Tribunale amministrativo regionale avverso questa decisione.

«Al momento la partenza dei lavori è bloccata - fa sapere il parroco di Budrio don Filippo Cappelli -. Mi auguro che la questione si risolva al più presto, favorendo la costruzione di opere che vengono realizzate non per un interesse privato, ma per tutta la comunità».

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