Il valore del latino per la Chiesa nei secoli: conferenza alla Rubiconia Accademia dei Filopatridi

Nel corso della solenne seduta della Rubiconia Accademia dei Filopatridi, lo scorso giovedì 9 giugno a Savignano sul Rubicone, don Romano Nicolini ha trattato il valore e la nobiltà della lingua latina utilizzata dalla Chiesa Cattolica nel corso dei secoli.

Erano presenti un centinaio di persone, fra i quali almeno una trentina di giovani studenti liceali.

Don Romano ha avuto gioco facile nel far notare che la concisa nobiltà dei termini latini sono una garanzia per la chiarezza della proposta di Fede: non si può infatti aderire ad una religione qualsiasi se non si ha la certezza della precisione dei suoi assunti. 

Alla fine, Don Romano ha illustrato la figura di un riccionese, monsignor Guglielmo Zannoni (1915-2005) che ha fatto onore alla Romagna traducendo per 40 anni i documenti della Chiesa Cattolica, svolgendo in pratica il ruolo di “maestro di tutti i latinisti del mondo”. 

Monsignor Zannoni proveniva da una poverissima famiglia di agricoltori ma, entrato in seminario, ha saputo mettere a frutto la sua acutissima intelligenza unitamente alla santità di vita.

Quando si svolsero i suoi funerali, nella basilica di San Pietro, c’era una folla immensa di alunni ed ammiratori tra cui lo stesso don Nicolini.

Per congedarsi, don Romano ha regalato all’Accademia un quadro nel quale sono riportati alcuni stupendi versi del Monsignore.

Essi suonano così: “QUAE IN PECTORE NOSTRO – GERMINA SANCTA SEVISTI- JAM EDUNT FLORES- QUOS TIBI PORRIGIMUS” (Quei germogli santi che hai seminato nel nostro cuore - già sboccian qual fiori – che a te porgiamo”.