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Libertà è responsabilità, a Gatteo il barba filosofo Saudino

Venerdì scorso l'incontro con l'autore del seguitissimo canale You tube BarbaSophia

Nella foto l'assessore alla Cultura di Gatteo Stefania Bolognesi e Matteo Saudino alla biblioteca Ceccarelli

Essere liberi implica l’essere responsabili, a meno che non si accetti di essere telecontrollati 24 ore su 24. È la lezione di Socrate e Platone, raccontati venerdì scorso alla Biblioteca Ceccarelli di Gatteo dal professore e filosofo Matteo Saudino, ideatore del canale Youtube di divulgazione filosofica e storica BarbaSophia (motto, la filosofia non è una barba), che conta oltre 200.000 iscritti e più di 21 milioni di visualizzazioni.

Ad attendere la prima delle quattro lezioni con i grandi filosofi della storia c’era un foltissimo pubblico tra cui molti studenti. “A dimostrazione – ha detto Saudino – che abbiamo bisogno della dimensione collettiva. È quella che ci salverà. Una delle caratteristiche del 21esimo secolo è la riduzione della collettività. Il nostro è un secolo all'insegna della vita individuale o virtuale. Gli spazi collettivi fisici sono legati alla dinamica del consumo. Ci ritroviamo per un evento sportivo, per un concerto, per una cena, non certo per condividere il pensiero..”.

E invece, ha spiegato il professore, la filosofia può dirci tanto in campo etico e politico. Oggi c’è bisogno di politica, tutto il mondo ce lo dice, e le grandi sfide tra le quali la guerra, ci chiedono di parlare e discutere di etica, perché noi siamo le scelte che facciamo.

Un’epoca complessa la nostra, ha sottolineato il barba-filosofo, in cui libertà e responsabilità devono andare insieme.

Accettato che per il mondo oggi Dio è morto e sepolto, e con lui la dimensione del sacro, si apre il tema della responsabilità. Escluse le malattie e le disgrazie, possiamo dominare molte cose e scegliere. La farmacologia ci ha allungato la vita, ma la libertà che abbiamo conquistato genera vuoti e responsabilità. Non c’è più nessuno, in sostanza, che ci libera dal fardello di decidere cosa fare e chi essere. Relativismo e società liquida - il prof cita Zygmunt Bauman – sono le conseguenze dell’illusione per la quale negli anni 80 ci avevano fatto credere che il drive in, lo svago e la Milano da bere potessero renderci felici.

È invece la responsabilità, ci insegnano Socrate e Platone, a dirci dove stare, a darci un segnale nel disorientamento.                           

La cristianità, ha continuato Matteo Saudino, ha questa grandezza nel suo messaggio, libertà e responsabilità, che pesa ma senza la quale “arriva il controllo totale delle telecamere. Prendiamo l’esempio del registro elettronico dei nostri figli. Se obblighiamo loro al controllo del nostro occhio di falco, gli togliamo la responsabilità. Ma la responsabilità è ciò che porta alla virtù, deve fare parte dell’educazione dei cittadini. Ce lo ha insegnato la pandemia, poiché educare alla responsabilità è fondamentale per essere non un mondo di individui ma una comunità”.

La pandemia ci ha mostrato, ha concluso il relatore, che non eravamo più capaci di compiere lo sforzo della vita collettiva. Ma vivere insieme chiede responsabilità, chiede un atto collettivo, la responsabilità è un atto politico. Se la libertà è potere, il potere chiede maggiore responsabilità. E infine, il governante – dice Platone - che deve tracciare la linea, la scienza gli dà informazioni, ma il primato è della politica.

Il prossimo appuntamento con la filosofia e Matteo Saudino passerà per Giordano Bruno e Spinoza il 10 febbraio.

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