Nuova scuola a Gambettola, Bulbi elemosina in Regione

Contrastare il rischio sismico a Gambettola con l’aiuto della Regione. A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere regionale del Pd Massimo Bulbi, riferendosi alla situazione di pericolo in cui, a suo dire, si troverebbe la scuola media di Gambettola.

“L'Amministrazione comunale - scrive Bulbi in una nota - si è attivata da tempo per risolvere la situazione del plesso scolastico. Nel 2019, poiché il costo per l'adeguamento sismico e per l'efficienza energetica si avvicinava a quello della sostituzione completa dell'edificio, è stato commissionato uno studio di fattibilità per la costruzione di una nuova scuola innovativa, caratterizzata dall'utilizzo di materiali eco-sostenibili e da una gestione efficiente del calore. La nuova scuola, da realizzare su un terreno di circa 13.000 metri quadri e delocalizzata rispetto a quella esistente, avrebbe risolto anche il problema della sistemazione temporanea degli alunni per tutto il periodo di costruzione del nuovo edificio”. Ma, spiega ancora il consigliere, “i criteri di selezione per l'assegnazione dei finanziamenti del Pnrr hanno penalizzato il progetto, che ad oggi non risulta finanziabile”.

A questo proposito Bulbi invita la Giunta regionale a sostenere Gambettola, avanzando una richiesta di chiarimento per sapere “quali iniziative intenda adottare per garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico del plesso "Ippolito Nievo", in considerazione dell’attività tellurica in atto, che vede tale territorio spesso come epicentro”. L’esponente del Pd domanda poi “quali soluzioni concrete, sostenibili e di finanziamento la Giunta intende mettere in campo per l’adeguamento sismico del plesso scolastico o per la realizzazione di un nuovo plesso scolastico supportando così l’Amministrazione comunale di Gambettola che da tanto tempo chiede aiuto”.

Dall'opposizione interviene Emiliano Paesani: "Avevamo detto in Consiglio comunale che il progetto così come pensato dall'Amministrazione avrebbe perso il bando Pnrr, in quanto lo stesso prevedeva il recupero in situ dell'edificio anziché la delocalizzazione come progettato dalla giunta Bisacchi. Se l'Amministrazione avesse seguito il nostro consiglio, probabilmente il bando sarebbe stato vinto. La Giunta ha preferito non darci ragione, perdendo così il bando. Ora piange miseria andando a elemosinare aiuti per cercare di farsi finanziare l'opera che non è stata capace di farsi finanziare prima".