"San Mauro Pascoli perde un grande creativo e un concittadino attaccato al suo territorio"

La prima vittima del Covid di San Mauro Pascoli è una vittima illustre. 

Sergio Rossi, 85enne imprenditore calzaturiero della prima ora insieme Gimmi Baldinini, Quinto Casadei e Vittorio Pollini, capostipite dell'azienda sammaurese oggi condotta dal figlio Gianvito, è morto ieri pomeriggio all'ospedale Bufalini.

La notizia ha scosso moltissimo la città, a San Mauro Pascoli la famiglia Rossi è conosciuta, radicata e benvoluta. In queste ore si susseguono sui social i tributi di affetto rivolti a lui e alla famiglia.  Il "piccolo" di casa, Nicola Rossi, è l'attuale capogruppo di "San Mauro di nuovo" in Consiglio Comunale, battuto alle comunali di due anni fa dal Sindaco Luciana Garbuglia per una manciata di voti. 

È stato un lungo periodo horribilis per la famiglia Rossi che nel 2019 aveva perso Marta, la moglie di Sergio, prima donna in Consiglio Comunale a San Mauro Pascoli, fu capogruppo dell'opposizione negli anni della Dc e del socialismo, e dopo pochi mesi il fratello di Sergio, Franco. 

Ora il Coronavirus colpisce il fondatore di una delle aziende che ha reso famoso il Distretto della calzatura del Rubicone in tutto il mondo (le dive del cinema hanno indossato le sue calzature, tra queste Anita Ekberg nella Dolce vita) e , rappresentante di una generazione di big "rimasto comunque sempre legato al territorio".

A parlarne la sammaurese Annalisa Raduano, componente della Giunta della Camera di Commercio della Romagna che conosceva personalmente l'imprenditore. "La famiglia Rossi era presente nella vita della comunità sammaurese - ricorda Raduano - partecipava agli eventi e ha aiutato molte persone in difficoltà. Ai tempi della vendita della prima azienda al gruppo Gucci, Sergio Rossi fu lungimirante perchè di lì nacque la realtà che conosciamo oggi, Ggr, condotta dal figlio Gianvito, incentrata sulla qualità del prodotto, che è l'aspetto vincente della calzatura del nostro distretto". 

"Sergio Rossi è stato un grande creativo, un uomo di grande gusto e nello stesso tempo una persona alla mano - continua Annalisa Raduano -. Sostenne il nipote Nicola nella decisione di entrare in politica, lo incoraggiava moltissimo e lui stesso pur non avendo mai fatto politica direttamente, si lasciava coinvolgere quando gli veniva chiesto di collaborare o sostenere progetti per la comunità. San Mauro Pascoli non ha perso solo un imprenditore ma una grande concittadino. Come ha detto il nipote Nicola, abbiamo perso un maestro".