Tantissima gente a Villa Dionora per il funerale del 14enne Sebastiano Suzzi

Nel parco di Villa Dionora, sulle colline di Carpineta, oggi pomeriggio sono salite a centinaia giovanissimi, insegnanti e amici della famiglia Suzzi per dare l'ultimo saluto al 14enne Sebastiano Suzzi deceduto il primo agosto scorso in un incidente in moto avvenuto lungo la via Cervese, all'interno dell'abitato di Sant'Egidio. 

Tantissimi gli occhi lucidi, gli sguardi che si incrociano increduli davanti alla bara lasciata a terra, davanti all'altare allestito all'aperto.

Il Vangelo letto è quello del brano del figlio della vedova di Nain a cui Gesù ridà la vita. "Questa sarebbe il momento del silenzio - dice il sacerdote nell'omelia -. In questi frangenti solo la fede ci aiuta. E' Gesù che ci aiuta a capire. Sebastiano era un ragazzo che non parlava molto. Il silenzio di questi di sua madre è comprensibile. Spero che il dialogo inizi ora".

"Noi adulti - prosegue il parroco - abbiamo la responsabilità della vita di questi ragazzi". 

Don Pasquale legge alcune frasi di Sebastiano che gli ha fatto pervenire una prof. "Con il crescere aumentano le responsabilità - aveva scritto Sebastiano -. E' con questo che si diventa grandi".

Al termine della celebrazione eucaristica, il parroco ha ancora qualche parola: "La vita non è né breve né lunga. Va vissuta intensamente". E poi citando un libro di Tolstoj, "Cosa fa vivere gli uomini", aggiunge che "di una cosa sola hanno bisogno gli uomini: l'amore. Donaci Signore un angelo di luce - l'invocazione finale, perché diventiamo capaci di pietà con ogni creatura. Un angelo buono che guidi il nostro cammino e ci conduca a Te".

Seguono un paio di interventi di giovani amici di Sebastiano: "Non ti dimenticheremo. Nessuno muore veramente finché vive negli altri".

Don Pasquale termina con un ultimo pensiero prima di dire che gli abbracci fanno bene: "Per noi rimane tutto molto misterioso, ma con l'aiuto di Dio cerchiamo di capire".