Sport
Addio a Sinisa Mihajlovic, il cardinale Zuppi: “Testimonianza nella prova”
È morto Sinisa Mihajlovic, ex calciatore di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter e allenatore del Bologna fino allo scorso settembre. Aveva 53 anni. Nel 2019 rese pubblica la notizia di aver contratto una forma di leucemia mieloide acuta.
L’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei cardinale Matteo Zuppi, in una nota ufficiale ha voluto esprime a nome della Chiesa di Bologna vicinanza nella preghiera, cordoglio e partecipazione al dolore della moglie, dei figli e della famiglia. E rivolge un pensiero anche a tutti i bolognesi che in questi anni hanno conosciuto la sua testimonianza, in particolare il mondo sportivo, i giocatori, i dirigenti del Bologna Football Club, i medici e il personale sanitario che lo hanno seguito.
«Sono vicino nella preghiera alla famiglia di Siniša – afferma il cardinale – in questi anni l’ho incontrato più volte e abbiamo stabilito un rapporto di amicizia. Mi mandò persino un saluto in occasione di una trasmissione televisiva. Ricordo che mi raccontò sin dall’inizio della sua malattia, parlandone da uomo vero, e confidò la sua fatica e vulnerabilità. Disse, ricordando quando si recò a Medjugorje, “ho pianto come un bambino e sono diventato uomo”. Mi hanno colpito la sua forza e sensibilità, la sua testimonianza nella prova e nella vita. Ha saputo trasmettere i valori in cui credeva anche nell’attività sportiva, a cui con passione si è dedicato fino all’ultimo. In lui la voglia di lottare nella vita e in campo si univa a quella di fare squadra e di essere guida per i suoi giocatori. Molti cittadini e tifosi hanno pregato per lui anche recandosi in pellegrinaggio alla Madonna di San Luca, alla cui protezione ora, nella preghiera, lo affidiamo».