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Il Cesena calcio e il Cavalluccio marino. Ormai sembra fatta

Il prossimo 23 luglio alle 11, presso lo studio notarile di Marco Maltoni, il club in riva al Savio avrà la possibilità di aggiudicarsi l’ambito stemma all'asta.

Foto archivio Marco Rossi

All’orizzonte si profila la possibilità di vedere ancora il cavalluccio marino sulle maglie del Cesena Fc. Nelle ultime due stagioni la formazione bianconera lo ha avuto in affitto per 18 mila euro, ma adesso potrebbe arrivare l’ora della verità.

Il prossimo 23 luglio alle 11, presso lo studio notarile di Marco Maltoni, il club in riva al Savio avrà la possibilità di aggiudicarsi l’ambito stemma all'asta. L’offerta presentata dall’entourage della società è al momento l’unica e ora la strada pare tutta in discesa, dopo che a febbraio sembrava impraticabile, tanto che si era aperta l’ipotesi di creare un nuovo emblema. “Diciamo che ‘il gatto non è nel sacco’ - dice il presidente Corrado Augusto Patrignani - ma dovremmo essere in dirittura d’arrivo per assicurarci il Cavalluccio. Non credo ci sarà qualcun altro oltre a noi a partecipare e a quel punto lo scudetto tornerebbe in mano al Cesena”.

La base d’asta è di 78 mila euro, quando in realtà lo scorso 16 luglio, in prima chiamata, era di 770 mila euro. La seduta è andata deserta, così al secondo avviso il valore è sceso a 433 mila euro, ma nessuno si è fatto nuovamente avanti, ponendo ora la cifra sotto un profilo più abbordabile. “Ci teniamo al nostro simbolo e i tifosi ancor di più. Aggiudicarsi il logo vorrebbe dire non stravolgere il piano marketing fatto fino ad ora”.

Il procedimento dell’asta fallimentare dell’Ac Cesena rientra sotto la competenza del curatore Mauro Morelli e del giudice Barbara Vacca del tribunale di Forlì. Oltre al lotto 2, sarà messo all’asta anche il numero 4 relativo alla partecipazione societaria pari al 86,2 per cento del capitale sociale di Eurocostruzioni 2001, il cui valore è stimato in 15mila euro. Anche in questo caso, al momento, è giunta una busta da un mittente sconosciuto presso gli uffici del notaio Maltoni.

Intanto, per quanto riguarda i verdetti di fine stagione in Lega Pro, c’è ancora molto da dibattere nelle stanze dei bottoni. “Noi siamo convinti che il campionato di Serie C sia chiuso e che non ci siano i tempi tecnici e nemmeno le forze economiche e organizzative per poter rispettare il protocollo sanitario. Noi pensiamo che si possano disputare playoff e playout per decidere le sorti di promozioni e retrocessioni”, aggiunge Patrignani.

Ogni decisione spetterà al consiglio federale della Figc che dovrebbe riunirsi la prossima settimana. In vista della stagione 2020-2021, i primi due elementi da dover scegliere sono allenatore e ds, con le conferme di William Viali e Alfio Pelliccioni vicine. “Ancora la società non ha ragionato sul prossimo campionato perché prima dobbiamo chiudere questa stagione. Non vedo tuttavia ostacoli anteporsi alla loro conferma, ma in consiglio non abbiamo trattato l’argomento. Non possiamo sbilanciarci, è tutto da decidere”, prosegue il presidente del Cesena. Stesso discorso vale anche per la composizione della nuova rosa. La faccenda su questo fronte è complicata: in bilico ci sono gli stipendi di marzo, aprile, maggio e quello che verrà di giugno. Il nodo da sbrogliare è legato alla cassa integrazione e alla sua applicazione. “Non abbiamo messo la parola 'fine', ma so che c’è un accordo di massima con i tesserati. Staremo a vedere se si concretizzerà”.

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