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Matteo Signani si racconta: "La vita è una e irripetibile"

Alla serata organizzata dal Kiosko con il Corriere Cesenate, il campione ha raccontato i suoi esordi "casuali" come pugile e nel Corpo delle Capitanerie di porto 

Matteo Signani con Andrea Miano, gestore del Kiosko

Il pugile Matteo Signani si è raccontato ieri sera in piazza Tre martiri a Longiano, intervistato da Mariaelena Forti, giornalista del nostro settimanale.

In tanti, nonostante il tempo incerto, hanno partecipato alla serata organizzata dal Kiosko di Longiano con il Corriere Cesenate, ascoltando con attenzione gli aneddoti e le confidenze del campione, classe 1979, originario di Savignano e oggi residente a Montilgallo di Longiano.

Subito il riferimento all'attualità. Lo scorso 24 giugno, presso il Palazzetto dello sport di Massy in Francia, Signani ha perso il titolo di Campione d’Europa dei pesi medi contro il pugile Anderson Prestot, match interrotto per ferita del francese. Per una serie di infrazioni al regolamento, il match è da ripetere, anche se è stato confermato il verdetto. “Vincere è difficile, ma mantenere il titolo ancora di più”, ha detto il pugile in piena preparazione per la rivincita, prevista entro novembre, con due sessioni di allenamento al giorno. A tale proposito ha raccontato la sua vita di atleta fatta di “sacrifici”, soprattutto a tavola, ma ampliamente ripagati dai risultati.

Fra i tanti aneddoti, quello di essersi avvicinato alla boxe quasi per caso: “Ero un bambino piuttosto vivace, un bulletto. Il babbo di un mio amico, vicino di casa, stanco del mio comportamento, mi disse di sfogarmi con la boxe. Così mia madre iniziò a portarmi in palestra a Santarcangelo”. Il suo primo incontro ufficiale di pugilato è arrivato nel 1994, quando aveva 15 anni. Nel 2007 il passaggio al pugilato professionista, nella categoria dei pesi medi, vincendo più volte il titolo italiano ed europeo. Oggi, a 43 anni, Signani non pensa minimamente allo stop: "Mi guardo ogni mattina allo specchio e dico al campione di non mollare, di tenere duro. Mi sento meglio adesso rispetto a dieci anni fa, anche se i tempi di recupero sono più lunghi".

Signani è anche sottocapo del Corpo delle Capitanerie di porto e presta servizio presso la Guardia costiera di Rimini. "Sono innamorato del mio lavoro - ha detto -. La Guardia costiera mi supporta nella mia attività sportiva perché con lo sport e le vittorie do prestigio al Corpo". Ma anche in questo caso gli inizi sono stati casuali: “Mi arruolai volontario a 17 anni. Volevo fare l’incursore per l'Esercito, ma feci la croce anche sull'opzione "Guardia costiera", perché erano obbligatorie due scelte. Arrivai primo su circa 1.500 domande e mi assegnarono alla Scuola sottufficiali Marina militare di La Maddalena".

Signani ha parlato anche del suo amore per gli animali: "Nella mia casa di Montilgallo, ho due cani, una gatta, una capretta, due galline, due tartarughe, un corvo, poi ancora bengaline, gazze ladre e le ultime arrivate, quattro oche".

Un cenno infine al sociale. Signani si è detto "amico della comunità di San Patrignano di Rimini. Lì, nel 2017, ho disputato una serata di pugilato a favore di tutta la comunità. I ragazzi erano molto emozionati, un tifo mai visto". Signani sa di essere un esempio per i giovani: "Voglio dimostrare che il sacrifico e la forza di volontà occorrono per andare avanti nel migliore dei modi, non solo nello sport", perché, ha detto il pugile, "la vita è una e irripetibile”. 

Mariaelena Forti intervista Matteo Signani (foto: Lovacca)

Mariaelena Forti intervista Matteo Signani (foto: Lovacca)

Serata con Signani al Kiosko

Serata con Signani al Kiosko

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