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Mondiali in Qatar. In finale due cesenati sugli spalti

Il racconto di Gianluca Padovani (Pubblisole) che era accompagnato da Luca Pagliacci di Orogel

Da sinistra, Gianluca Padovani e Luca Pagliacci

La finale della coppa del Mondo vinta dall’Argentina sulla Francia ai calci di rigori resterà impressa nella memoria dei quasi 89mila tifosi presenti sugli spalti in Qatar, ma anche dei miliardi di telespettatori sintonizzati da tutto il globo. Nella serata indimenticabile di Lusail, sugli spalti c’era anche un pezzettino di Romagna: hanno partecipato e assistito allo spettacolo avvenuto allo stadio “Nazionale di Lusail” anche Luca Pagliacci, direttore marketing di Orogel, e Gianluca Padovani, direttore generale di Pubblisole.

“Per il campionato del Mondo - spiega il dirigente Padovani - Pubblisole ha inserito tra gli sponsor Orogel e Rai Pubblicità ci ha invitato assieme ad altre aziende, come Tim, Nespresso, Immobiliare.it, solo per fare alcuni esempi. In totale eravamo 40 persone”. Il vostro colpo d’occhio deve essere stato eccezionale, a pochissimi passi dal campo. Per intenderci Messi dovrebbe aver tirato un calcio d’angolo davanti ai vostri occhi. “Partendo dal basso eravamo in sesta fila a sedere - prosegue Padovani - proprio di fronte alla porta in cui hanno segnato cinque dei sei gol totali. Mbappè è venuto a esultare davanti a noi perché eravamo vicini al settore occupato dai tifosi francesi. Poi i calci di rigore sono stati tirati dalla parte opposta ma la visuale era comunque ottima”.

Deve essere stata una gara indimenticabile. “È stata una esperienza unica e - sottolinea Padovani - molto emozionante. Ricordo ancora il canto continuo dei tifosi argentini, in proporzione i due terzi del totale, già da mezz’ora prima della gara, fino ad un’ora dopo la premiazione. Lo stadio di Lusail poi è bellissimo”. Una particolarità assoluta l’accoglienza. “Sotto questo aspetto e a quello della sicurezza è stato tutto perfetto - dice ancora Padovani -. Mi hanno stupito anche i 35 giardinieri che a fine primo tempo hanno sistemato le zolle del manto erboso dello stadio”.

Il soggiorno in Qatar è stato breve ma intenso. “Siamo partiti venerdì 16 dicembre da Milano, con arrivo alle 21 dopo circa sei ore di volo. Abbiamo alloggiato al Movenpick Hotel West Bay di Doha e il giorno seguente abbiamo fatto un tour della città. Le cose che mi hanno colpito maggiormente sono state il vecchio mercato delle spezie della città, il museo nazionale e il The Pearl”, racconta il direttore di Pubblisole.

“La perla” è un’isola artificiale che si estende su quattro milioni di metri quadrati di terreno bonificato. Nota per i suoi hotel, per la gran varietà di raffinati ristoranti e caffetterie, per l’iconico porto e le boutique di lusso, è una zona residenziale molto conosciuta dallo stile di vita sfarzoso. “È molto caratteristico questo posto perché in passato proprio qui venivano raccolte le perle dai pescatori. Il quartiere è stato ricostruito ed ora ci vivono molti italiani, così ci ha riferito la nostra guida Luciana che è là da più di 20 anni”. Il rientro è avvenuto subito dopo la finalissima vinta dall’Argentina. “Viaggio breve, ma intenso”, conclude Padovani . Di certo, ne siamo convinti, ne è valsa la pena.

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