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Cultura

A Sarsina si amplia il Museo diocesano di Arte sacra

Sabato 9 dicembre l'inaugurazione e lo scoprimento di una targa a ricordo dei restauri della Concattedrale

(foto: archivio Corriere Cesenate)

Nuova linfa al patrimonio culturale di Sarsina. Si terrà sabato 9 dicembre alle 11 un duplice avvenimento: si scopre la targa che ricorda i restauri alla facciata della Concattedrale finanziati dalla Fondazione Fruttadoro Orogel e si inaugura l’allargamento del Museo diocesano di Arte sacra negli spazi già dell’episcopio e della curia sarsinati.

All'appuntamento parteciperanno il vescovo Douglas Regattieri, il sindaco di Sarsina Enrico Cangini, Bruno Piraccini, presidente del Gruppo Orogel, Mario Righi presidente della Fondazione Fruttadoro Orogel, il parroco di Sarsina don Rodolfo Tonelli, Marino Mengozzi direttore Beni culturali della Diocesi e Roberto Ranieri, delegato per la Concattedrale.

La basilica sarsinate è un importante monumento romanico: eretto oltre mille anni fa dai vescovi Alboardo I (997-1024) e Uberto I (1025-1053), modificato all’esterno e all’interno nel corso dei secoli, fu restituito all’antico splendore dal vescovo Carlo Bandini (1953-1968), ultimo pastore residente. Dal 2015 la chiesa è santuario diocesano di san Vicinio.

Il Museo di Arte sacra di Sarsina - una delle sei sezioni del Museo diocesano, istituito nel 2005 dal vescovo Antonio Lanfranchi (2003-2010), insieme a Longiano (1989), Ranchio (2001), Cesena (2002), Mercato Saraceno (2006) e Bagno di Romagna (2018) - fu aperto nel 1987 e fu una realizzazione pionieristica e sinergica fra Diocesi, Soprintendenza, Comune e Cassa rurale e artigiana.

Oggi il Museo si presenta allargato, fino a occupare gli ambienti che nel vecchio seminario ospitavano la cappella e spazi annessi. Da segnalare il ripristino dell’antica urna plumbea che per secoli custodì le reliquie di san Vicinio, il restauro di una serie di tele a cura del Capitolo Concattedrale per iniziativa di don Vittorio Quercioli (1932-2019), il ricovero da altre chiese di significative pale d’altare, come nel caso del San Lorenzo martire dalla ex parrocchiale di Ciola (Mercato Saraceno).

Un ampio servizio è pubblicato sul Corriere Cesenate cartaceo di questa settimana (numero 44 del 7 dicembre).

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