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Viabiltà

Chi deve gestire le strade della Valle del Savio?

Il sindaco Marco Baccini: "Evitiamo percorsi autonomi e scollegati dal tracciato unitario avviato dai sindaci della Valle del Savio"

Chi deve gestire le strade della Valle del Savio?

Sul tema della viabilità locale dell’Unione Valle Savio interviene anche il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini, con una nota giunta in redazione, dopo che l’assessore di Mercato Saraceno Leopoldo Raffoni ha manifestato le sue proposte per una revisione della gestione delle strade provinciali locali, avanzando una retromarcia sulla gestione ad Anas della SP 138 (Cesena-Bagno) e invece un conferimento ad Anas della SP 142 dei Mandrioli.

 

"La questione della gestione Anas o Provincia delle strade provinciali locali rappresenta un aspetto strategico – dice Marco Baccini – che è stato decisamente condizionato dall’incertezza legislativa che ha colpito le Provincie tra il 2016 ed il 2018, quando gli enti provinciali erano avviati allo smantellamento, anticipato da un repentino smantellamento di risorse e personale.

 

L’ingegner Raffoni fa bene oggi a porre il tema, ma ritengo che si tratti di questioni di territorio che debbano necessariamente essere oggetto di confronto e analisi delle istituzioni coinvolte, comprese Provincia ed Anas. La decisione di inserire la SP 138, 137 per Verghereto e la SP 142 dei Mandrioli nell’elenco ministeriale delle strade da passare ad Anas, infatti, fu concertata nel 2016 da tutti i sindaci dell’Unione Valle Savio.

 

Nel bilancio delle valutazioni (Anas/Provincia), la decisione trovava fondamento nella necessità di affidare la gestione delle strade ad un ente (Anas) capiente di risorse e non avviato allo smantellamento. Per di più, una gestione unitaria della E45 e delle provinciali alternativa alla prima aveva il pregio di una gestione più omogenea della viabilità alternativa ai cantieri sulla E45, che tutti sappiamo rappresenta ogni volta un problema di logistica e coordinamenti.

 

Fu una decisione obbligata – evidenzia Baccini – e sofferta, soprattutto per il fatto che tutti abbiamo coscienza che Anas, nonostante sia un ente statale e fiorente di risorse economiche, ha tempi di reazione ed esecuzione dei cantieri che non corrisponde ai tempi ed alle esigenze del mondo reale. Cosa che posso affermare a piena voce, considerando la situazione della viabilità della E45 nel territorio del Comune di Bagno di Romagna, che tutti conosciamo.

 

In questo quadro, abbiamo assistito ad un completo ribaltamento della situazione delle Province che, oltre a non essere state smantellate, sono state destinatarie di ingenti risorse, anche se permane un grave problema di risorse umane, che non è di secondo piano. Vediamo infatti che nonostante tutto e nonostante l’impegno e il lavoro assiduo del dirigente del settore Strade della Provincia architetto Alessandro Costa, anche i tempi di soluzione delle problematiche sulle strade provinciali non siano così celeri. Lo dimostrano la frana di Verghereto e la situazione dei Mandrioli.

 

Per affrontare il tema delle strade provinciali, a livello di sindaci dell’Unione Valle Savio, prima di prendere o avanzare proposte, abbiamo concordato di verificare il programma gestionale che Anas vorrà impiegare per le nostre strade provinciali e su quello aprire una proposta ragionata e sostenibile.

 

È un lavoro che stiamo portando avanti con i consiglieri regionali Lia Montalti e Massimo Bulbi, tramite i quali stiamo tenendo confronti con l’assessore regionale alle infrastrutture Andrea Corsini e con il Ministero delle Infrastrutture, in modo da sollecitare e portare avanti parallelamente ogni questione strategica e contingente.

 

Eviterei in questa fase, quindi, di avanzare proposte autonome e scollegate dal percorso unitario tracciato.

 

Ciò che in questo momento possiamo continuare a fare tutti insieme come sindaci dei Comuni montani dell’Unione Valle Savio è di unire le forze per rivendicare presso tutte le istituzioni interventi urgenti e massicci sulla viabilità provinciale e sulla E45, la cui situazione oggi ci penalizza e ci rende veramente un territorio troppo fragile.

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