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san piero in bagno

Il Santuario di Corzano accoglie la "sua" maiolica

Ieri il vescovo Douglas Regattieri ha “svelato” l’opera ritrovata e l’ha benedetta.

Il Santuario di Corzano accoglie la "sua" maiolica

Il ringraziamento principale vada alla “serva” sampierana Argenide Pigri, che all’incirca nel 1840 consegnò al Santuario di Corzano la terracotta invetriata di Giovanni della Robbia ricevuta come buonuscita dopo aver lavorato in Toscana presso Luigi Bonaparte, fratello di Napoleone. La preziosa maiolica rappresentava il segno della sua fede e del suo legame col Santuario.

L’opera era stata trafugata nel 1882 e ricomparsa sul mercato antiquario romano l’anno successivo, acquistata per conto di Pio X, e da allora collocata negli appartamenti papali.

Da ieri il segno della fede e del legame di una “serva” sampierana è tornato, anche se in copia, al Santuario di Corzano, nella stessa nicchia ove era collocato l’originale, ad abbellire l’altare col tabernacolo.

Il vescovo Douglas Regattieri ha “svelato” l’opera e l’ha benedetta.

È in fondo la “riparazione” e la ripetizione di un gesto e di un legame profondo, il segno di una fede, di una identità. C’è un legame identitario e costitutivo di questa maiolica con la stessa comunità sampierama. Oltre che rappresentare la devozione e la fede, oltre che rappresentare il legame col Santuario di Corzano, oltre che essere filo di unione col cuore degli appartamenti papali e del Vaticano, la preziosa maiolica, grazie al contributo che il Vaticano riconobbe alla parrocchia di San Piero, contribuì alla raccolta dei fondi necessari per il completamento della chiesa parrocchiale di San Piero.

Tanta la gente presente ieri al Santuario, tanti i ringraziamenti, al Faro di Corzano che ha curato la realizzazione della copia, a monsignor Paolo De Nicolò, già reggente della Prefettura della Casa Pontificia, al sindaco Marco Baccini che allora come presidente del Faro avviò i primi contatti, ai “maestri” dell’Istituto d’Arte di Porta Romana e Sesto Fiorentino, a Marco Musmeci della Soprintendenza, a Michele Cornieti già dirigente comunale. Alla fine il ringraziamento maggiore spetta sicuramente alla umile serva Argenide Pigri, per quel suo gesto di fede e di ringraziamento, un gesto che dà il vero senso al tutto, non sempre adeguatamente riconosciuto.

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