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Turismo 

Ottobre al profumo di tartufo, ecco la Truffle Week

Presentata l'iniziativa in programma a Bagno di Romagna dal 14 al 23 ottobre 

Ottobre al profumo di tartufo, ecco la Truffle Week

La Truffle Week c’era già, bastava tirarla fuori, come si fa con il tartufo, ha detto lo chef Paolo Teverini stamane al Grand Hotel Da Vinci a Cesenatico durante la presentazione della prima edizione della nuova iniziativa promossa da Confcommercio e Consorzio e Natura e Natura a Bagno di Romagna dal 14 al 23 ottobre.

Un nome e un programma: evento senza frontiere, dedicato al tartufo a tutto tondo, che punta al turismo straniero per spingere Bagno di Romagna al top delle classifiche delle mete turistiche, sagra di raccordo tra la fine dell’estate e l’autunno delle fiere, ha spiegato il presidente di Confcommercio Cesenate Augusto Patrignani.

"Era già pronta, bastava assemblarla, noi abbiamo fatto da facilitatori - ha spiegato Giuseppe Crociani, presidente del Consorzio Natura e Natura -. I 'facilitatori', tra i quali c’è anche Alberto Merendi, del consorzio, hanno coinvolto lo chef Paolo Teverini, anche referente regionale dell’Accademia del tartufo, Paolo Alessandrini, presidente del Club italiano Lagotto che il 14 e il 15 ottobre organizza in Val Savio il raduno nazionale Lagotto con rilascio Cac (Certificato di attitudine al Campionato italiano di bellezza), la Banca di Credito Cooperativo di Sarsina che, nella persona del Presidente Bcc Mauro Fabbretti, non ha esitato a fornire il supporto necessario.

Il resto lo fanno il bosco, in tutta la sua bellezza, il paese, capace da sempre di accogliere ogni tipo di turista, e la presenza del pregiato fungo. 

Al Comune sono registrati oltre 400 patentini per la ricerca del tartufo, ma la tendenza, spiega il vicesindaco Enrico Spighi, è all’aumento e i tartufai non sono più ormai solo buongustai ma gente che ama il trekking, il bosco, il rapporto con la natura.

Alla somma di tutti gli addendi risulta che organizzare la Truffle Week è prima di tutto un’operazione culturale, ha sottolineato con passione Stefano Santucci, presidente dell’Accademia del Tartufo. “Ogni volta che promuoviamo un prodotto fatto in Italia – ha detto Santucci - facciamo un’operazione culturale. In questo caso parliamo del rapporto tra il cane e il tartufo, tra il cane e l’uomo, la presenza del bosco. Il tartufo è un vettore per la promozione della denominazione di origine. Ricordiamoci poi che dovremmo parlare di tartufi, il tartufo in Italia è disponibile tutto l’anno. Il nostro compito è quello di valorizzarlo, unico modo per difenderlo dai surrogati, purtroppo molto diffusi e dannosi, da tutti i punti di vista”.

"Da piccolo mia madre quando faceva la pasta non mi chiedeva: ' vuoi il parmigiano?' ma 'vuoi il tartufo'?". A raccontarlo Paolo Teverini, alla regia insieme agli altri della Truffle Week. "Faremo eventi per bambini e adulti, show coocking, degustazioni di vino e tartufo in collaborazione con l'Associazione italiana sommelier. Accompagneremo gli eventi alla musica, terzo ingrediente delle nostre esperienze di gusto che al centro avranno sempre il tartufo. Quando arriva a tavola il tartufo, un cuoco è sempre contento perchè si tratta di un ingrediente capace di esaltare qualsiasi cibo". 

E attenzione se al ristorante sentiamo l’odore di tartufo della pizza del tavolo in fondo alla sala, in quel caso sappiamo che si tratta di contraffazione, dato che il profumo del tartufo vero non arriva lontano, e se è così intenso, vicina è la truffa.

Di qui un altro degli obiettivi dell’evento, fare formazione, educare i cuochi a conoscere il prodotto, a valorizzarlo, a promuoverlo, e i consumatori a non farsi ingannare dai banditori.

Per questo in programma, per tutta la settimana, ci sono non solo eventi di intrattenimento come mostre, arte, musica e spettacolo ma anche confronti, skowcooking, masterclass e tanto gusto (tutti gli appuntamenti su www.truffleweek.com). L’ambizione, nel tempo, a divenire o una vetrina dell’alta gastronomia e delle eccellenze italiane, con un bacino internazionale sfruttando il vicino aeroporto di Forlì e collegando la visita alle altre attrattive romagnole, ambasciatrice della Valsavio in Italia e anche all’estero.

Nelle foto sotto, lo chef Paolo Teverini e i partecipanti alla presentazione

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