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Vaccini, Baccini al Governo: "Colmare il vuoto informativo e normativo"

Il sindaco di Bagno di Romagna segnala il "problema gravissimo" alla cra “Camilla Spighi”, gestita dal Comune, dove, tra i 37 operatori della struttura, 16 hanno rifiutato l’immunizzazione.

(Foto ANSA/SIR)

Il sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini, ha scritto al presidente del Consiglio Conte e al ministro della Salute Speranza "per segnalare un problema gravissimo che riguarda la campagna vaccinale Covid-19". Il riferimento è alla casa riposo per anziani “Camilla Spighi”, gestita dal Comune, dove, tra i 37 operatori della struttura solo 19 si sono sottoposti al vaccino, mentre 16 operatori hanno per ora rifiutato l’immunizzazione.

"Una percentuale così elevata di operatori che hanno rifiutato il vaccino - scrive Baccini - ha lasciato tutti molto scossi, perplessi e impauriti per la garanzia del servizio svolto dalla struttura a tutela degli ospiti, dei familiari, dei colleghi che non possono sottoporsi al vaccino, nonché per le ripercussioni e le responsabilità che ne possono derivare in capo all’Ente nell’ipotesi di scenari negativi, che non sono da escludere".

"D’altra parte - prosegue il primo cittadino - il carattere facoltativo del vaccino consente di esprimere legittimamente il rifiuto, ma espone le strutture di gestione di servizi socio-sanitari e le Istituzioni a gravi responsabilità, che non possono essere dipendere da scelte individuali. Neppure la sospensione dalle mansioni lavorative o il collocamento in aspettativa dei lavoratori o addirittura il licenziamento possono essere soluzioni prive di ripercussioni sul funzionamento dei servizi nonché per il maggior carico di spesa pubblica connesso al reclutamento di sostituti e per le inefficienze connesse".

Baccini chiede al Governo quali azioni "voglia immediatamente intraprendere per superare un vuoto informativo e normativo che crea problemi gravi, imminenti e concreti ai livelli locali, con conseguenti assunzioni di responsabilità in capo a sindaci ed amministratori nell’affrontare la gestione di un piano di uscita dalla pandemia, che non può essere lasciato a iniziative individuali". 

"Dopo che per ormai un anno abbiamo ricevuto atti aventi forza di legge con i quali sono state limitate libertà fondamentali individuali e collettive, sono state chiuse le scuole e sospese attività economiche con danni gravissimi anche da un punto di vista di salute individuale e pubblica, ora che esiste lo strumento per uscire da questa “castrofe”, vi chiedo - la richiesta del sindaco al Governo - perché non è stato reso obbligatorio il vaccino, almeno per le categorie più esposte della popolazione, e quali azioni intendete intraprendere di fronte ad uno scenario che non riguarderà solamente Bagno di Romagna".

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