A Tornano “Cà della Verena” si apre alla formazione

Nel territorio di Mercato Saraceno, l'associazione nata sul progetto di vita della famiglia Brigadeci fa rete con l'istituto di ricerche e studi "Irsef" e Comune. Saranno promossi corsi di formazione, laboratori ed eventi

Comune di Mercato Saraceno, giovedì 11 dicembre: la sottoscrizione del protocollo d'intesa. Da sinistra, Maria Dari presidente Irsef, Nunzio Brigadeci presidente di Cà della Verena e la sindaca Monica Rossi

Sottoscritto questa mattina un protocollo d’intesa

Dalla malattia a un progetto di inclusione

Un progetto di vita. Di inclusione e condivisione. Che oggi trova una sua evoluzione. Così è stato presentato il protocollo d’intesa sottoscritto questa mattina nella sala consiliare del Comune di Mercato Saraceno tra le associazioni “Cà della Verena Aps”, Comune di Mercato Saraceno e Irsef, Istituto di ricerca e studi sull’educazione e la famiglia.

Un luogo inclusivo per persone disabili e le loro famiglie

Soggetto capofila dell’accordo è l’associazione “Cà della Verena” che nel borgo di Tornano – a una decina di chilometri dal paese di Mercato Saraceno, oltre il Barbotto, sul crinale che guarda il Montefeltro – è nata su iniziativa di Nunzio “Lucio” Brigadeci, imprenditore di origine siciliana la cui sposa Verena, originaria di Mercato Saraceno, è deceduta nel 2015. A Tornano la famiglia Brigadeci aveva già acquistato un primo immobile nel 1982 “affascinati dalla bellezza del paesaggio e dalla serenità che ancora oggi si respira”, sottolinea Nunzio. Con il sopraggiungere della malattia della moglie, lo sguardo di Nunzio e di Verena si sono rivolti ancora di più verso gli occhi azzurri del figlio disabile Matteo. “L’interrogativo del ‘dopo di noi’ ha trovato in quel momento tanta forza: lì ho promesso a mia moglie che a Tornano si sarebbe realizzato un luogo inclusivo per disabili e per loro famiglie, spesso sole”. Grazie a una rete di soci volontari, sono promossi occasioni di incontro, di conoscenza e condivisione “nel segno della solidarietà e della valorizzazione dell’altro”, sottolinea Brigadeci.

Un borgo per ospitare soggiorni di vacanza e di formazione

Oggi il borgo è quasi totalmente di proprietà della famiglia Brigadeci e in buona parte ristrutturato. “Obiettivo è quello di accogliere e ospitare per soggiorni non solo di vacanza, ma anche formativi, le persone con disabilità e le loro famiglie, aprendo a comunità, centri di accoglienza e a qualsiasi realtà del terzo settore che si occupi dell’assistenza e della riabilitazione di chi vive un disagio”, specifica Brigadeci.

Più formazione, migliore inclusione

La formazione finalizzata a una sempre maggiore e migliore inclusione è l’aspetto più rilevante sottoscritto con l’Istituto di ricerche e studi sull’educazione e la famiglia Irsef. “Scuola e famiglia sono le due componenti dell’educazione, e la nostra associazione, accreditata al Miur, che collabora con l’università, darà impulso tramite corsi di formazione rivolti a genitori ed educatori affinché le fragilità possano essere compensate, per sviluppare un progetto di vita e di benessere”: è intervenuta la presidente di Irsef, la faentina già dirigente scolastica Maria Dari. “A ‘Cà della Verena’ opera un team dove il cuore è il collante. È un’impresa che necessita di tante forze, e non solo imprenditoriali. Qui sono state attratte risorse di chi lavora con competenza, mente e anima. Il progetto guarda in avanti con progetti legati al recupero e al benessere, affinché siano le persone a ‘ristrutturarsi’ e a rigenerarsi a Tornano”.

Saranno risistemati anche i sentieri attorno al borgo

Previsti stage formativi per docenti, corsi in ambito culturale, artistico e artigianale. Sono in fase di sistemazione diversi sentieri attorno al borgo, “in collaborazione con Italia Nostra, attiveremo dei corsi per conduttori di joelette, speciali carrozzine monoruota per il trasporto di disabili su percorsi sterrati”, sottolinea la Dari.

“La cura degli altri è ciò che identifica l’umanità di una popolazione, di un territorio e di un tempo storico – è intervenuta la sindaca di Mercato Saraceno Monica Rossi -. L’associazione ha uno sguardo progettuale grande, che guarda a tutto il territorio. Capace di valorizzare il tessuto economico e sociale della comunità mercatese”.