Cesena
Andamento dell’economia cesenate. Gli operatori sono preoccupati
L'indagine è stata rivolta a oltre 200 aziende associate a Confesercenti
Andamento dell’economia cesenate nei settori commercio, turismo e servizi. Questa mattina è stata presentata, nel corso di un lungo incontro con la stampa, l’indagine annuale promossa, fra i propri associati, da Confesercenti Ravenna-Cesena.
Soldati: “Il commercio sta soffredo”
“Il mondo del commercio – ha introdotto Cesare Soldati, presidente Confesercenti Cesena – sta soffrendo. Al punto che siamo convinti che la situazione non vada trattata a livello locale ma nazionale ed europeo. Vanno attuate delle politiche straordinarie e collaborative per stimolare i consumi. Valutiamo con positività la strategia regionale degli hub urbani. Con il Comune il rapporto è buono. Servono sempre più cooperazione e sinergia.”
Reali: “La tendenza non è rosea”
“La nostra ricerca – ha illustrato Sara Reali, responsabile Confesercenti di Ravenna – è stata rivolta a oltre 200 aziende associate del comune di Cesena, nei settori del commercio, turismo e servizi. La prospettiva per le vendite al dettaglio non è rosea e la tendenza generale non è ottimistica. Nel questionario proposto online sono state rivolte agli imprenditori 12 domande. Queste riguardavano l’andamento dell’attività nel 2024, la condizione attuale, le varie preoccupazioni, le sfide, le prospettive, le opinioni e le previsioni. In via generale, le aziende hanno in gran parte (il 42%) percepito il 2024 come “sufficiente” dal punto di vista lavorativo. Le percezioni attuali rispetto agli anni precedenti sono peggiorate per il 45% del campione. Le preoccupazioni maggiori sono verso: l’alta tassazione (74%), i costi delle materie prime (55%), la difficoltà di reperire manodopera (32%) e i costi dell’energia (26%), che sono aumentati dopo la guerra in Ucraina. La concorrenza della grande distribuzione e l’e-commerce sono visti come un ostacolo per il 63% degli intervistati. Si può dire quindi che la situazione è di una lampante sfiducia e incertezza. I pessimisti che non intravedono un miglioramento della condizione economica sul territorio rispetto al 2024 sono il 55% del campione. Il 76% si dichiara meno fiducioso di una ripresa economica rispetto a dodici mesi fa”.
Necessità di intervenire
Per sostenere la ripresa economica sono necessari degli interventi mirati. “Secondo gli imprenditori intervistati – continua Sara Reali – è necessario anzitutto stimolare la ripresa dei consumi e ridurre la tassazione. Questi sono i due fattori con la percentuale più alta di consensi (71 e 68%). A scendere abbiamo rilevato la necessità della riduzione della burocrazia e del costo del personale, il miglioramento dell’accesso al credito e la formazione del personale”.
Alla luce dei dati raccolti, Confesercenti ha elaborato delle proposte concrete. “Per i problemi della burocrazia e della tassazione – tira le somme la referente – si propone la semplificazione degli iter burocratici a favore del ricambio generazionale e la promozione di un patto fiscale locale e regionale. Per le criticità in materia di lavoro e formazione, l’obiettivo è ricollegare domanda e offerta, attraverso laboratori che sappiano incrociare scuole e imprese, percorsi di formazione esperienziale e la richiesta di incentivi locali per chi assume giovani o disoccupati over 50. Per quanto riguarda la necessità della stimolazione ai consumi e la valorizzazione del territorio, sono necessari interventi nazionali, soprattutto sulla pressione fiscale”.

Lattuca: “L’area commerciale andrebbe compattata”
“Al momento – è intervenuto Enzo Lattuca, sindaco di Cesena – siamo in una situazione di stagnazione. Un aspetto da considerare è quello del commercio al dettaglio di prodotti non freschi e non peculiari. Non c’è più esclusività. Al giorno d’oggi non si compra più in loco, la società ha cambiato abitudini e noi dobbiamo imparare a stare al passo con i tempi. I parcheggi hanno un impatto bagatellare sul problema. Una categoria su cui si può lavorare sono i proprietari di immobili, in quanto gli affitti che chiedono sono troppo alti e questo costituisce un freno a chi vuole investire. Ciò che era prezioso una volta ora non lo è più e per questo credo che l’area commerciale del centro andrebbe compattata“.
Colla: “Il dazio più grande è l’incertezza”
“Lo scenario internazionale – ha continuato Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna – è a casa nostra. La situazione geo-economica si sistema, ciò che mi preoccupa è la questione del degrado geo-valoriale. Quando non ci sono valori la politica va in sofferenza e, tra tutti, il dazio più grande è l’incertezza. Il Pnrr non è riuscito a risolvere problemi atavici. Il sistema si sta bloccando e, se succede, il primo ad andare in crisi è il settore terziario. Come Regione stiamo lavorando per rilanciare un’economia di scala. Fondamentale anche la questione dei giovani post università. Dobbiamo accompagnarli il più possibile al mondo del lavoro, favorire delle agevolazioni fiscali e fare tutto il possibile affinché non ci sia una fuga di cervelli all’estero. Abbiamo bisogno di braccia, di teste, di integrazione. Se queste vengono a mancare, non c’è commercio che tenga“.
Ciarapica: “Involuzione su tanti aspetti”
“Quello che ci riporta questa indagine – ha concluso Monica Ciarapica, presidente Confesercenti di Ravenna-Cesena – è una involuzione su tanti aspetti. Ogni anno le riflessioni si ripetono, ma il sentimento degli intervistati è un poco più negativo. Ci sono sempre meno piccole aziende che riescono a resistere e, quelle che lo fanno, hanno comunque difficoltà. Il commercio e il turismo stanno facendo degli errori, bisogna intervenire con politiche adeguate“.
