Antonio Patuelli ospite di Rotary e Lions

Tassi d’interesse, spread, costi dell’energia, dimensioni delle banche locali, prestiti, investimenti e Bitcoin tra i temi toccati dal presidente Abi

Presidenti dei Club service del territorio con Antonio Patuelli

Grande partecipazione alla conviviale organizzata a Cesenatico da otto club service, tra Rotary e Lions, della Romagna.

In 150 per il presidente dell’Associazione bancaria Italiana

Non ha tradito le aspettative, a detta degli organizzatori, l’ospite che ha stimolato una presenza di 150 soci: Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria Italiana (Abi). L’evento, di cui ha tenuto le fila il presidente in carica del Rotary Cesena Norberto Fantini, ha posto al centro le problematiche del rapporto con le banche e l’economia italiana ed europea. Patuelli, che non ha mancato di esprimere il suo affetto per un territorio che ama e che identifica con le vacanze (ha ricordato anche di aver incrociato a suo tempo il grande scrittore Marino Moretti nelle sua passeggiate lungo il Porto Canale), ha esordito evidenziando le difficoltà dell’impegno di chi si occupa del mondo bancario. 

“È il momento buono per investire”

“Un lavoro – ha detto il relatore – che impone la conoscenza di molteplici settori e per il quale, come diceva Einaudi, occorre studiare molto e con umiltà”.  Dopo aver citato le difficoltà innescate dai costi dell’energia, spinti in alto dalla guerra in Ucraina, Patuelli ha segnalato che andremo verso un calo del prezzo del petrolio avendo gli Usa anticipato una politica che farà ricorso alle proprie risorse sotterranee. Ma il tema su cui Patuelli si è più soffermato è stato quello dei tassi di interesse: “Raramente così bassi nel corso della nostra storia, dall’Unità d’Italia a oggi, anche al confronto con diversi altri Paesi europei. Tant’è che è un buon momento per investire. Ma non si speri che scendano a zero, anche se si ravvisano ancora in diminuzione, è il mercato che li stabilisce e le banche, in genere, anticipano il calo prima della Bce”. Inevitabile il riferimento allo spread che scende condizionato dalle difficoltà che vive la Germania. “L’Italia va meno male, ma la Germania va peggio – ha evidenziato Patuelli -. Vi si colgono grandi incertezze e quando lì le cose vanno in difficoltà ci sono più problemi che altrove. Lo abbiamo visto tra gli anni ’20 e ’30 con l’avvento di Hitler al potere”. 

Dalla sopravvivenza delle piccole banche locali ai Bitcoin

Diverse le sollecitazioni su altri tremi innescate dalla platea. Sulla sopravvivenza delle piccole banche locali Antonio Patuelli ha evidenziato che gli istituti di credito romagnoli non sono affatto piccoli e che la presenza della banche (100 in tutta Italia su una popolazione di 58 milioni di abitanti, mentre sono state fino a 3mila con 40 milioni di abitanti) è determinata dalla loro capacità di stare sul mercato: “Si sono aggregate solo quelle che sono andate in crisi”. E chi volesse chiedere a un istituto di credito un finanziamento su una buona idea? “Una buona idea è quella che conta anche su un po’ di capitale proprio, che sia in grado di garantire la restituzione e abbia un piano industriale realistico e prudente”.  E a proposito dell’Ops di UniCredit su BancoBpm? “Leggo, studio e taccio” è stata la risposta. Un’ondata di umorismo ha sollevato la risposta in merito alla possibilità di aprire un conto Bitcoin: “Per quanto mi riguarda ciò sarà possibile solo quando uscirò con i piedi davanti.  Dunque, mai. La moneta virtuale favorisce rischi di alta speculazione e riciclaggio”.