Cesena
Crisi Gruppo 8. I sindacati: “Pagati gli stipendi ma produzione ancora sospesa”
Cgil, Cisl e Uil a conclusione del tavolo in Prefettura: "Resta aperta la questione dei licenziamenti"
Cgil, Cisl e Uil, in un comunicato congiunto, aggiornano sulla situazione di “Gruppo 8-Sofalegname”.
Ieri il tavolo prefettizio
Nella giornata di ieri, al tavolo prefettizio convocato su richiesta delle organizzazioni sindacali confederali e delle categorie Fillea, Filca, Feneal, è stato annunciato, e poi confermato questa mattina, il pagamento diretto da parte di “Gruppo 8” degli stipendi arretrati di giugno e metà luglio ai dipendenti di Sofalegname, impiegati in appalto. Oltre alle vertenze legali aperte, resta in attesa di sviluppo la pronuncia della Procura, che, alla luce delle segnalazioni e denunce già depositate, potrebbe fare luce sull’intera vicenda. Nel frattempo, resta il fatto che la prospettiva occupazionale non è stata salvaguardata e la gestione concreta delle ricadute sociali è oggi affidata al lavoro sindacale nei tavoli istituzionali.
Licenziamento collettivo
“Restano enormi questioni irrisolte – scrivono i sindacati – a partire dalla procedura di licenziamento collettivo avviata da “Gruppo 8” per 35 lavoratori diretti, e dall’assenza di un piano per la ripresa produttiva, tuttora sospesa. In questo quadro, le responsabilità di “Gruppo 8” e del committente Htl sono evidenti: entrambe le aziende non hanno esercitato il necessario controllo sull’andamento dell’appalto Sofalegname, né attivato in tempo utile soluzioni che le organizzazioni sindacali confederali avevano indicato sin dall’inizio come concrete e percorribili”.
Le richieste dei sindacati
Nella nota, Cgil, Cisl e Uil ribadiscono le proprie richieste:
- ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo,
- attivazione degli ammortizzatori sociali per accompagnare la fase di transizione,
- ripresa delle attività produttive, con piena tutela dei livelli occupazionali.
Concluso il confronto in sede prefettizia, le organizzazioni sindacali fanno sapere che proseguiranno il “confronto nelle sedi previste dalla procedura, con l’obiettivo di individuare ogni possibile soluzione utile a tutelare l’occupazione e a riaffermare un modello produttivo e di relazioni industriali fondato sulla legalità, sul rispetto dei contratti e dei diritti dei lavoratori”.