Don Aldo Buonaiuto ai sacerdoti: “Don Benzi, un contemplattivo”

In occasione della festa del patrono dei parroci, il santo curato d'Ars, al Monte l'incontro dei preti sulla figura del fondatore della Comunità papa Giovanni XXIII

Nella foto, don Aldo Buonaiuto questa mattina al Monte di Cesena. Alla sua destra il vicario generale, don Pier Giulio Diaco
Nella foto, don Aldo Buonaiuto questa mattina al Monte di Cesena. Alla sua destra il vicario generale, don Pier Giulio Diaco

Numerosi gli aneddoti ricordati. Mai un giorno senza Messa, senza Rosario e senza Breviario

Don Oreste Benzi a 100 anni dalla nascita

Don Oreste Benzi a 100 anni dalla nascita. L’anniversario ci sarà il 7 settembre. Per parlare ai preti della figura del sacerdote dalla tonaca lisa in occasione della festa del patrono dei parroci, il santo curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, che ricorre oggi, questa mattina don Aldo Buonaiuto della diocesi di Fabriano-Matelica li ha incontrati al Monte alla presenza di numerosi sacerdoti e del vescovo Antonio Giuseppe di ritorno dal Giubileo dei giovani (cfr pezzo al link qui sotto).

Un prete mistico e attivo al tempo stesso

Don Aldo ha tratteggiato la figura di don Benzi definendolo un contemplattivo, un’espressione usata dall’amico che gli è stato vicino per tutta la vita, da quando aveva 11 anni, don Elio Piccari. Don Oreste era un mistico, un contemplativo, ma anche uno che si dava da fare, che agiva in prima persona. “Benedetto XVI lo definì un infaticabile apostolo della carità – ha detto don Buonaiuto -. Io aggiungerei non solo della della carità, ma anche della giustizia perché ripeteva sempre che non si può dare per carità ciò che è dovuto per giustizia (una frase di san Vincenzo de Paoli, ndr)”.

Gli amici preti lo riprendevano per il suo scarso impegno in parrocchia

Don Aldo ha ripercorso la vita del prete riminese, dalla nascita in una famiglia povera (nel 1925, settimo di nove figli) fino alla difesa dei più deboli e abbandonati, le sue battaglie più combattute in favore della dignità della persona. Sia che si trovi ancora nel seno materno o sia un ammalato in un istituto dove non lo cura nessuno. Oppure i tossicodipendenti che dagli anni 70-80 iniziò a raccogliere nelle comunità terapeutiche e nelle case famiglia. “Lo prendevano per matto e i suoi amici preti lo richiamavano all’ordine, in particolare sull’impegno diviso tra parrocchia e comunità papa Giovanni XXIII che lui aveva fondato. Soffriva delle difficoltà che a volte la Chiesa istituzione gli ha posto dinnanzi”, ma lui aveva a cuore il destino di tutti, in particolare degli ultimi.

Don Elio Piccari sapeva che aveva davanti a sé un santo con tanti difetti

Con don Elio si sono sempre dati del lei, ha aggiunto don Aldo. “Tra loro c’è sempre stato grande rispetto, anche se erano due tipi molto diversi. Nel gruppetto di preti che hanno costituito il nucleo primitivo della comunità non si è mai sentita una battuta fuori posto o una gelosia, di solito frequenti tra i preti. Don Elio sapeva che aveva davanti a sé un santo con tanti difetti”.

Mai da solo con una donna

Diversi gli aneddoti raccontati da don Aldo, tra cui quello alla benedizione sulla fronte nei confronti delle donne come schermo per non farsi abbracciare da loro. “Non stava mai da solo con una donna”, ha aggiunto don Aldo che poi ha ricordato un episodio con la moglie dell’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, la signora Franca, che lo prese alla sprovvista e lo abbracciò, ma don Benzi non sapeva che fosse lei.

Per stare in piedi bisogna stare in ginocchio

Mai un giorno senza Messa, ha riferito ancora don Buonaiuto, senza Rosario e senza Breviario. Mai. La giornata di don Benzi iniziava tra le 4 e le 5 del mattino. Spesso non dormiva nel suo letto. In auto, la sua seconda casa, iniziava con il Rosario. Si addormentava in viaggio, mai riprendeva da dove era rimasto. “Anche con i colloqui succedeva così – ha svelato don Aldo -. Si appisolava, ma noi dicevamo all’interlocutore di turno di andare avanti a raccontare perché lui riusciva ad ascoltare. Sì, aveva questa capacità. La sua fedeltà alla preghiera è sempre stata sorprendente. Stava in ginocchio quando ormai aveva un dolore quasi insopportabile”. Per stare in piedi bisogna stare in ginocchio, anche questa è una sua frase celebre.

Per un prete in crisi, lasciava tutto e andava da lui

Quella della preghiera è stata una sua scelta, ha raccontato don Aldo. “Io ti scelgo – disse don Benzi davanti al Santissimo – ma tu mi devi aiutare. Così accadde davvero. Il tema della scelta era a lui molto caro”, anche in merito al tempo da dedicare. Don Benzi era sempre in ritardo, anche di ore, pure nell’occasione in cui la conobbe a Fabriano per la prima volta lo stesso don Buonaiuto, invitato da don Giovanni Mosciatti, oggi vescovo a Imola, allora responsabile della pastorale giovanile. “Lasciava tutto se c’era un prete o un consacrato in crisi, anche appuntamenti con ministri. Si recava subito da lui. Aveva una cura particolare per tante situazioni di abbandono”.

Nessuna donna nasce prostituta

Don Benzi si spese tantissimo per il recupero della donne dalla strada, sostenendo che nessuna donna nasce prostituta. Un atro argomento che gli attirò non poche critiche dalle istituzioni fu quello in difesa della vita nascente e delle preghiere davanti agli ospedali. “Si lasciava tormentare dalle provocazioni – ha aggiunto don Aldo -. Un giorno uno da in mezzo al pubblico gli urlò: ma lei cosa fa contro l’aborto? Da lì nacque l’idea di andare a pregare ogni venerdì davanti agli ospedali, anche a Cesena”. Don Benzi tenne duro anche dopo una telefonata furiosa dell’allora vescovo di Rimini, Mariano De Nicolò.

T’è andata bene

In una stazione di servizio lungo l’autostrada, ha proseguito nella sua narrazione don Buonaiuto, avvenne l’incontro con una coppia di sposi che avendo visto don Benzi e suoi amici pregare decisero di tenersi il bambino. Quella coppia poi proseguì ad andare a Messa alla grotta rossa (la parrocchia di don Benzi, a Rimini). Quando il don vedeva quel bambino di due o tre anni scorrazzare in chiesa gli diceva con amore di padre: t’è andate bene.

L’obbedienza creativa: i soldi glieli darà don Aldo

Don Benzi era furbo e si spendeva come pochi in favore di tutti. La comunità gli disse di non promettere più soldi alle donne in gravidanza per evitare l’aborto. Ha svelato don Aldo: “Andammo a Massa Carrara – l’ultimo ricordo -. Avevamo un’ora di tempo per cercare do convincere una donna a non abortire. Usò tutti i mezzi, don Oreste. Niente da fare. Non poteva assicurare soldi. Non sapeva come fare. Si mise a pensare, con la testa fra le mani, poi all’improvvisò si alzò. Ho trovato, disse: glieli darà don Aldo, tutti i mesi. Lui ha tanti soldi, disse a mo’ di battuta. E mi promise che me li avrebbe dati lui e io li avrei dovuti girare a quella famiglia. Questa si chiama obbedienza creativa”. Piccoli miracoli dei santi incrociati sulle nostre strade.