Dall'Italia
Esame di maturità, ecco come cambia. “All’insegna di più serietà e serenità”
Le novità sostanziali del provvedimento riguardano l’orale, la composizione della commissione e le regole per i punteggi
Ieri dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera alla nuova Maturità
Innanzitutto il nome cambia semplicemente in “Esame di maturità”: così lo si era sempre chiamato, ma in realtà la dicitura burocratica era “Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione”. Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha spiegato che “l’obiettivo è di valutare la crescita complessiva dello studente, il suo grado di autonomia e responsabilità”. Fermo restando le due prove scrive (il tema di italiano e quella su una materia caratterizzante il percorso di studi), le novità sostanziali del provvedimento riguardano in particolare l’orale, la composizione della commissione e le regole per i punteggi.
Colloquio orale obbligatorio
Dal prossimo anno scolastico il colloquio diventa obbligatorio per poter essere promossi: chi farà volontariamente scena muta (come nel caso dei diversi episodi accaduti la scorsa estate) sarà bocciato. Si porteranno all’orale quattro materie caratterizzanti che verranno scelte ogni anno – nel mese di gennaio – dal Ministero e viene eliminata la discussione della cosiddetta ‘tesina’ che prevedeva collegamenti tra tutte le materie, non di rado fonte di incertezze per i maturandi. Il tutto, afferma Valditara, “all’insegna di maggiore serietà e serenità”.
Commissione d’esame, da 7 a 5 membri
La commissione d’esame passa da 7 a 5 membri (due commissari interni, due esterni e un presidente) e potrà integrare il punteggio finale con un bonus massimo di 3 punti per i candidati che abbiano raggiunto almeno 97 punti complessivi, con la possibilità così di arrotondare il voto a 100.
Gite scolastiche e sicurezza, formazione scuola-lavoro
Il decreto di riforma ha inoltre introdotto, tra le altre, misure più stringenti sulla sicurezza delle gite scolastiche, nuove regole per chi cambia indirizzo, risorse aggiuntive (pari a 240 milioni di euro una tantum) per il contratto della scuola e ridefinito i Pcto – Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento che cambia nome in “Formazione scuola-lavoro”.