Funerale papa Francesco. Il vescovo don Pino: “Un momento storico, di grande fraternità. Un messaggio per i grandi del mondo”

"Mi hanno colpito il silenzio e l'attenzione da parte di tutti. E l'omelia del cardinale Re che ha ripercorso le tappe del pontificato", ha aggiunto l'arcivescovo

La bara di papa Francesco verso la basilica di Santa Maria Maggiore. Foto pool Aigav
La bara di papa Francesco verso la basilica di Santa Maria Maggiore. Foto pool Aigav

“I cardinali sanno che devono scegliere il successore di Pietro, come lo Spirito sta chiedendo in questo momento”, ha detto ancora monsignor Caiazzo

Un momento coinvolgente

“Un momento toccante, forte, coinvolgente sotto tutti i punti di vista”. Commenta così a caldo monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, vescovo di Cesena-Sarsina, il funerale di papa Francesco conclusosi da poco con la sepoltura della bara del Pontefice nella basilica di Santa Maria Maggiore.

“Mi hanno colpito il silenzio e l’attenzione da parte di tutti”

Un momento di Chiesa, aggiunge l’arcivescovo, “di una Chiesa in tutte le sue espressioni. Mi hanno colpito il silenzio e la partecipazione di tanti ragazzi, uomini e donne da tutte le parti del mondo. Ho visto tanta attenzione. Anche l’omelia del cardinale Re è stata incisiva. Ha ripercorso le tappe del pontificato e i messaggi lanciati in questi anni”.

Un messaggio ai potenti del mondo

Il presule va col pensiero ai capi di Stato e di governo presenti alle esequie del Pontefice: “Per quanti hanno potere nel mondo a vari livelli – aggiunge – è stato un modo per ripensare come prendere decisioni nei confronti dell’uomo e dell’umanità intera”. Inoltre, prosegue il presule, “questo è stato un momento vissuto intensamente anche dai noi vescovi e dai cardinali. In tutti c’è la consapevolezza che il successore di Pietro debba essere uno che sa guidare la Chiesa proprio come lo Spirito del Signore ci sta chiedendo in questo momento. Non si tratta di avere un successore di Francesco, ma di Pietro. Uno che in questo tempo possa indicare le strade del Signore a questa umanità ferita, ma anche bisognosa di speranza e di essere incoraggiata”.

Un momento storico, di grande fraternità

Per monsignor Caiazzo è stato “un momento che rimarrà nella storia della Chiesa e dell’umanità intera. C’erano tutte le delegazioni religiose, dai fratelli musulmani agli ebrei. Si è trattato di un momento di grande fraternità. Quando ci si trova attorno all’Eucaristia e alla mensa eucaristica ascoltando la voce del Signore, condividendo lo stesso pane e la stessa Parola non possiamo non sentirci tutti fratelli”.

Una Chiesa vicina, alla maniera di Francesco

Infine, ricorda l’arcivescovo Caiazzo, “questo momento significherà molto anche per chi si sente lontano dalla Chiesa. È stata l’occasione per sentire la Chiesa vicina, come il Papa ha cercato di fare con tutti, sulla scia dei suoi predecessori”. Alla maniera di Francesco.