Diocesi
Giubileo giovani/4: a Messa nella basilica dove è sepolto papa Francesco
Ieri pomeriggio celebrazione di apertura in piazza San Pietro
Nel tardo pomeriggio di ieri, i ragazzi di Cesena-Sarsina impegnati nel Giubileo hanno partecipato alla “Messa di benvenuto” per tutti i partecipanti al Giubileo dei giovani, in piazza San Pietro.

La Messa è stata presieduta da monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione.
I giovani sono stati poi raggiunti in piazza da Leone XIV, che ha lasciato la papamobile arrivando a piedi.

Il programma di oggi
Questa mattina alle 11 saranno a messa a Santa Maria Maggiore, basilica pontificia dove è sepolto papa Francesco.
Nel pomeriggio, nella basilica del Sacro Cuore di Gesù (accanto alla stazione Termini), i giovani seguiranno una catechesi di Ornella Parolini (ricercatrice dell’Università Cattolica nel mondo della biologia).
Basilica papale di Santa Maria Maggiore
Di seguito le foto del gruppo di giovani cesenati a Santa Maria Maggiore, inviate da Alfredo Squeo.





Basilica del Sacro Cuore di Gesù
Come da programma, il gruppo della pastorale Giovanile di Cesena-Sarsina ha fatto tappa alla Basilica del Sacro Cuore di Gesù per seguire la catechesi di Ornella Parolini e dell’arcivescovo di Torino Roberto Repole.






La catechesi di Monsignor Repole
Per l’arcivescovo di Torino: “La ricerca è il dinamismo continuo della nostra vita, ma perché ci sia scoperta, ci dev’essere spirito di iniziativa: lo abbiamo?”.
“Si impara molto di più dagli errori che dalla giustezza delle proprie azioni. Siamo esseri in ricerca, alla scoperta del mondo. Bisogna sentire la passione di conoscere sempre di più, apprendere fino alla fine dei giorni. Conoscere questo mondo, trasformarlo perché sia sempre più invitante. Siccome noi possiamo conoscere il mondo, e ci sentiamo padroni del mondo, quando accade combiniamo dei danni. La ricerca più vera e autentica non è quella che ci fa dominare della realtà ma che ci fa stupire della realtà” ha aggiunto monsignor Repole, secondo quanto riportano i ragazzi per il tramite di Alfredo Squeo.
“Come giovani subite enormi pressioni, aspettative e pretese da diversi luoghi. Se la richiesta non è giusta, realista, questa richiesta può distruggere: c’è un’ansia diffusa e crescente. La scoperta della nostra creaturalità e fragilità ci pacifica. Tutti siamo stati creati da Dio a immagine di Gesù: allora si tratta di scoprire che sei figlio di Dio e che Lui è all’opera per noi, la nostra vita è nelle sue mani”.
“Siamo chiamati a scoprire che gli altri non sono persone con cui competere, non sono nemici, l’altro non è contro di me. È una scoperta continua quella di viverci come fratelli e sorelle, senza accontentarsi di relazioni tossiche, ma ad una relazione di fraternità: vivo per donarti qualcosa e ricevere”.
L’intervento di Ornella Parolini
La professoressa Ornella Parolini, docente di Biologia Applicata all’Università Cattolica del Sacro Cuore, si è soffermata sulla parola ‘scoperta’, invitando a chiedersi: “cosa c’è di nuovo oggi, cosa hai scoperto oggi? La scoperta è anche nei piccoli passi di ogni giorno. La scoperta è riconoscere qualcosa che già esiste, rivelare qualche cosa che già c’è, come il Dna”.
Per la docente, ci sono atteggiamenti che favoriscono la scoperta: “Il desiderio di conoscere, la curiosità che spinge ad andare oltre l’apparenza, l’attenzione per i dettagli al di là del clamore e, ultima ma non ultima, la pazienza dato che spesso ci vogliono anni per ottenere un risultato nella ricerca. Qualcuno prima di me ha passato una conoscenza, per cui i frutti di una tua scoperta non sono solo i tuoi, qualcuno ti ha consegnato dei dati”.
Quando poi si scopre qualcosa questa sorprende: “Il vero stupore e bellezza della scoperta è essere sorpresi da ciò che non ci aspettavamo“.
Lungo questa strada non possono mancare gli errori: “Quanti se ne fanno nella ricerca! Ma questa possibilità ci potrebbe far fare nuove scoperte: ti fermi e ricominci”.
Inizialmente Parolini era intenzionata a studiare Medicina e finì a fare biologia per “ripiego”. Poi però “ho scoperto, dopo solo due giorni, che volevo fare ricerca”.
Per la professoressa “La scoperta apre alla speranza, se non ci fosse la speranza in tutto ciò che mi ha spinto alla scoperta, verrebbe meno tutto. Bisogna avere il coraggio di cercare: è un moto attivo, non passivo. Dovete avere curiosità, non arrendetevi e quando sbagliate non fermatevi“
“La scoperta è un processo, non è l’arrivo” ha concluso la docente universitaria.
Il programma di domani
Nella giornata di domani, giovedì 31 luglio, i giovani pellegrini cesenati torneranno nella basilica del Sacro Cuore di Gesù per nuove catechesi. Don Gabriele Vecchione e il vescovo Claudio Giuliodori tratteranno il tema “Dove sei?”.
Nel pomeriggio è previsto un “Silent play” in piazza San Pietro.