Cesena
Gli interventi sul lungo Savio. Assemblea a Sant’Andrea
Se ne è parlato ieri sera al circolo Endas. Presenti sindaco, assessori e tecnici della Protezione civile e dell'Agenzia per la sicurezza del territorio
È stato fatto il punto sui lavori pubblici dopo le piene del Savio dello scorso anno. La difficile gestione della pulizia degli argini. Previsti altri incontri nei quartieri
Sicurezza del territorio. Se ne è parlato ieri sera presso il “Circolo Endas e Cafiton” a Sant’Andrea in Bagnolo. L’incontro è stato organizzato dall’amministrazione comunale per aggiornare sugli interventi programmati nel dopo alluvione. All’incontro, presente una trentina di persone, sono intervenuti Piero Tabellini, Sara Vannoni e Morena Battistini come referenti dell’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, il sindaco Enzo Lattuca, il vicesindaco Christian Castorri, l’assessore all’Ambiente Andrea Bertani e Lara Bondanini presidente del quartiere Dismano.
Responsabilità nella gestione delle risorse e nuovi appuntamenti con i quartieri
“Abbiamo avviato tutti i lavori tranne il progettone delle fogne. Sentiamo tutta la responsabilità di gestire bene le risorse che ci sono state date a disposizione”. Così Castorri ha aperto l’incontro, aggiungendo anche che in futuro ci saranno appuntamenti in altri quartieri per proseguire il dialogo con i territori colpiti dall’alluvione rispetto ai lavori in corso.
Interventi per la sicurezza del territorio
Sara Vannoni responsabile dell’Ufficio per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile Forlì-Cesena, competente su alcuni corsi d’acqua naturali tra cui il Savio e i suoi affluenti spiega il lavoro che viene svolto dal suo ufficio “Rilasciamo pareri e autorizzazioni su quanto può essere realizzato e attuiamo interventi sui corsi d’acqua e sugli assetti di progetti, che devono essere definiti dalle autorità competenti”. Vannoni spiega che gli interventi di emergenza fatti lo scorso anno e quelli per la gestione della vegetazione sul fiume Savio hanno avuto il costo di un milione e seicento mila euro.
Interventi in corso
Le azioni che si stanno svolgendo attualmente sono tre: risezionamenti, gestione della vegetazione e aumento delle capacità di invaso. I progetti iniziati fino ad oggi termineranno nel 2025, quelli non ancora iniziati nel 2026 e in totale avranno un costo di quattro milioni di euro.
Sfide e soluzioni per la gestione delle piene
Durante il suo intervento, Piero Tabellini ha descritto il comportamento del fiume Savio nelle diverse aree, evidenziando le criticità durante le piene. Nelle zone collinari di Cesena, il fiume ha un carattere torrentizio, con forti pendenze che, insieme agli affluenti, i quali portano acqua e sedimenti, rendono difficile rallentare naturalmente la piena. Tabellini ha sottolineato come “la vegetazione possa stabilizzare, ma al contempo, quando trascinata dal fiume, diventa un problema”. Nel tratto urbano, dove gli argini seguono le dimensioni delle piene considerate trentennali, il limite fisico del sistema si fa evidente: “Se arriva una piena come quella del maggio 2023, si occupano anche aree abitate”. Soluzioni come le casse di espansione a monte possono diluire l’impatto, ma occorre valutare attentamente interventi locali per adattare le quote e mitigare i danni.
Lattuca: “Il piano speciale è pronto, ma il ministero ha bloccato il progetto”
“Il piano speciale – fa sapere Enzo Lattuca – è pronto e prevede costi per opere di oltre quattro miliardi di euro. La situazione paradossale è che il ministero dell’economia e delle finanze ha bloccato il progetto”. Il sindaco ha poi affrontato il tema della delocalizzazione, dichiarando di non considerarla una soluzione auspicabile, ma che, in caso di emergenza o per ragioni di costi-benefici verrà utilizzata e il Comune garantirà un risarcimento equo alle persone coinvolte nello spostamento.