Valle Savio
Il sindaco Baccini ordina la sospensione del 5G
Sulla dibattuta questione dello sviluppo delle reti 5G e dei rischi che tale tecnologia può creare per la salute pubblica è intervenuto sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini, che ha disposto, con un’ordinanza firmata ieri, il divieto di sperimentazione o diffusione del 5G su tutto il territorio comunale.
“Dopo aver raccolto le preoccupazioni di vari cittadini ed associazioni sensibili all’argomento – spiega Baccini in una nota – ho cercato di approfondire il tema, consultando documenti e rivolgendomi ad alcuni tecnici del settore e ho potuto constatare che ad oggi le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema e che non esistono dati scientifici, indipendenti ed autorevoli – e slegati da legami con l’industria – che attestino il carattere innocuo del 5G sulla salute dell’uomo e degli animali”.
“Diversamente – continua Marco Baccini – ciò che emerge è che il 5G si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, che comportano due implicazioni principali: maggior penetrazione sui tessuti “morbidi”, e quindi anche sui tessuti umani, e la necessità di installazione di un sistema diffuso di ripetitori per garantire il servizio, a causa della minore penetrazione delle onde attraverso le strutture solide come muri o barriere architettoniche”.
“È sulla base di questa constatazione che ho ritenuto opportuno e necessario adottare il provvedimento di sospensione, che ha la finalità immediata di tutelate precauzionalmente, in primo luogo, la salute dei cittadini, dei turisti e degli animali, ma anche la qualità dell’ambiente salubre ed incontaminato che il nostro Comune di montagna è in grado di offrire”, afferma il sindaco.
“Siamo convinti che il nostro territorio sia l’habitat esclusivo per il benessere psico-fisico e non intendiamo metterlo a repentaglio con tecnologie invasive e pericolose, quantomeno fino a quando le Autorità competenti non attestino la sicurezza sanitaria di queste nuove ma inesplorate tecnologie”, conclude il primo cittadino.