Cesena
Il vescovo Caiazzo al presepe vivente del Sacro Cuore: “Accogliere la vita. È Dio che si fa carne nella nostra carne”
Il presule: "Santo Natale a tutti. Buon Natale lo dicono i non credenti". In piazza del Popolo anche il sindaco Enzo Lattuca
Si è rinnovata oggi pomeriggio, in piazza del Popolo, la tradizione del Presepe vivente delle scuole del Sacro Cuore di Cesena.
Casette dei mestieri e quadri viventi
All’interno di un imponente allestimento scenico, gli alunni hanno fatto rivivere l’atmosfera del villaggio di Natale con banchi dei commercianti, casette dei mestieri e quadri viventi ispirati ai grandi momenti del racconto evangelico. I personaggi del presepe, interpretati dai bambini delle scuole dell’Infanzia e della Primaria, sono stati accompagnati dai canti e dalle letture dei ragazzi delle Medie.

Vescovo, sindaco e rettore del Sacro Cuore insieme
Tanti i presenti, a partire dalle famiglie dei piccoli attori. Alla rappresentazione è intervenuto anche il vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo. Con lui il sindaco Enzo Lattuca, l’assessora alla Scuola Elena Baredi e Domenico Fabio Tallarico, rettore del Sacro Cuore di Cesena. Per un disguido tecnico (o per il cambiamento climatico) la “nevicata” che era prevista a fine evento non è scesa su piazza del Popolo.


Il vescovo: “Dio viene nella nostra storia, oggi”
Parlando del Natale, nel suo breve intervento, monsignor Caiazzo ha ricordato che “la nascita di Gesù ha cambiato la storia, da quel momento divisa in avanti Cristo e dopo Cristo”. A Natale, “Dio si è fatto uomo come noi. Significa che Dio viene oggi nella nostra storia, nella nostra realtà, in questa miseria, in questo mondo in cui c’è un cultura della morte che prende sempre più il sopravvento sulla cultura della vita”.
“La vita va amata, incoraggiata, sostenuta, vissuta”
Dio, ha aggiunto il presule, “viene come bambino, per ricordarci che la vita ha bisogno di essere amata, incoraggiata, sostenuta, vissuta. Dove c’è vita, c’è speranza e ogni volta che avremo la possibilità di guardare negli occhi un bambino significa che Dio ancora una volta si sta facendo carne nella nostra carne.

L’augurio di un “Santo Natale”
Dal vescovo, infine, “l’augurio di un Santo Natale”, precisando che “non auguro a nessuno buon Natale perché ormai “buon Natale” lo dicono tutti, soprattutto coloro che non sono credenti, che non sono cristiani, coloro che in casa non accolgono Gesù Cristo. Io vi dico “Santo Natale a tutti” perché ognuno possa accogliere realmente nella sua vita e nella propria famiglia il Dio che si fa carne“.

*** NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO ***
Seguirà la fotogallery di Sandra e Urbano fotografi (Cesena).