Dall'Italia
Impagliazzo (Sant’Egidio): “Gli ultimi sono sempre più ultimi”
La Comunità di Sant’Egidio denuncia l’aumento della povertà in Italia: redditi in calo, affitti insostenibili, sfratti crescenti e milioni di persone che rinunciano alle cure
“Gli ultimi sono sempre più ultimi. I redditi reali degli italiani sono diminuiti del 5% rispetto alla media europea che li ha visti crescere del 22%. Italia e Grecia sono gli unici due Paesi europei con il reddito in diminuzione. Secondo l’Istat il 9,8% degli italiani vive in povertà assoluta. Tra questi ci sono quasi 300mila bambini. Tornano i bambini per strada, anche per le strade di Roma, insieme alle madri e ai padri e questo succede a causa degli sfratti”.
“Dove mangiare, dormire, lavarsi”
Lo ha detto ieri Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, in occasione della presentazione della 36esima edizione della guida “Dove mangiare, dormire, lavarsi” a Roma, un aiuto per chi non ha casa o si trova in difficoltà. La pubblicazione, 276 pagine, stampata in 8.000 copie cartacee, utile sia per chi vive per strada ma anche per gli operatori, fornisce informazioni non solo su come mangiare o dove dormire e lavarsi ma anche sui centri di ascolto e orientamento, per esempio per l’accesso all’assistenza sanitaria, alla formazione professionale, alle prestazioni pensionistiche. La guida è pubblicata anche in altre città italiane tra le quali Napoli, Genova, Padova, Milano, europee e a Buenos Aires.

Tre emergenze
“Le grandi emergenze del nostro Paese oggi sono tre, l’aumento del costo della vita, l’emergenza abitativa con gli affitti insostenibili, la carenza e la fatiscenza delle case popolari e la difficoltà a curarsi, in particolare per le terapie odontoiatriche o oculistiche. Questioni che non colpiscono solo le famiglie, con bambini, anziani o disabili a carico. C’è oggi una nuova platea di adulti, persone di 30, 40, 50 anni che per motivi vari quali problemi familiari, perdita di lavoro, separazioni, condizioni precarie di salute, cade in condizioni povertà. Per loro non ci sono aiuti, bisogna allargare i criteri per l’accesso all’assegno di inclusione e facilitare il sussidio per i redditi bassi”, ha detto ancora il presidente Impagliazzo.
In attesa del piano casa
Non c’è solo la perdita di potere d’acquisto con la spesa alimentare aumentata del 25%. Il costo dell’affitto, secondo i dati Istat, incide del 40% sul bilancio familiare, con un aumento su base annua del 7,5%. Un peso insostenibile. L’80% degli sfratti avvengono per morosità. “Le famiglie in lista di attesa per un alloggio in Italia sono 650mila, abbiamo 800mila alloggi non utilizzati di cui 100mila inutilizzabili per mancanza di fondi per la ristrutturazione. Sono alloggi spesso fatiscenti, la cui costruzione risale agli anni ‘60. Bisogna rifinanziare il fondo affitti – l’appello del presidente -. Stiamo aspettando il piano casa. Nell’attesa, oltre a rifinanziare il fondo affitti è necessario allargare il fondo per morosità incolpevole. La Sant’Egidio è pronta a supportare questi strumenti”. L’appello del presidente chiama in causa anche Comuni e le Regioni. “Ci sono fondi europei a disposizione per la ristrutturazione degli alloggi popolari. Invito gli amministratori dei nostri Comuni e delle nostre Regioni ad attivarsi per intercettarli”.

Anziani soli e salute negata
Infine l’affondo sul tema della salute negata. “Assistiamo al boom negativo di 5,8 milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi e all’esplosione della medicina privata e al troppo facile accesso alle Rsa, andato di pari passo con il mancato finanziamento della Legge 33 del 2023 sull’assistenza domiciliare. L’esito è stato lo scandalo del proliferare di villette e centri privati, luoghi in cui rinchiudere anziani soli anziché curarli in casa loro”.
Amicizia con la A maiuscola
Insomma “lamentarsi non è sufficiente, siamo immersi in questi dati negativi che vanno conosciuti, ma abbiamo soluzioni da proporre”, ha chiosato Impagliazzo invitando tutti i cittadini italiani a impegnarsi a dare una mano, a fianco degli ultimi. “Basterebbe poco per tirarsi su”. A Mario, originario di Barletta, per esempio, “basta” l’amicizia, quella però con la A maiuscola. A Roma dal ’98, prima operaio nel calzaturiero poi elettricista insieme a un amico idraulico, si è trovato a fare il vetturino a Villa Borghese, portando in giro i bambini con il poni e adattandosi a vivere in roulotte finché non c’è stato da mettere a riposo l’animale ormai anziano e un problema di salute non gli ha portato via una gamba. Intorno al 2000 l’incontro con la Sant’Egidio. “A parte l’aiuto che posso ricevere, per un servizio o una visita medica, loro sono sempre pronti – racconta l’uomo che ha scelto di testimoniare con la sua presenza, cosa significa vivere contando sull’aiuto di qualcun altro -. Loro sono presenti su tutto, in pratica. Anche solo per una chiacchiera. Lì da loro c’è tutto, proprio tutto. È come avere un’amicizia, ma un’amicizia seria. Ci sono vari tipi di amicizia. Lì c’è l’amicizia con la A maiuscola”.

www.agensir.it