Diocesi
In 1500 tra scout e famiglie. Il vescovo don Pino: “È importante l’incontro. Gesù è venuto per renderci tutti fratelli”
Oggi pomeriggio la Messa al termine della tre giorni per il centenario di presenza a Cesena. Monsignor Caiazzo: "Siete bellissimi". Il presidente nazionale: "Lo scautismo si incarna sempre, nei luoghi in cui viviamo". Il video dell'inno composto per l'occasione
Gremito il Club ippodromo per un pomeriggio da incorniciare, con il rinnovo della promessa. Rappresentate tutte le età e tutte le tappe del cammino Agesci. Le offerte raccolte sono andate alle Cucine popolari
Scout per sempre
Una distesa di camicie azzurre. E di fazzolettoni. È gremito il Club ippodromo. Sono almeno 1500 le presenze tra scout e familiari, oggi pomeriggio a Cesena, per la Messa a conclusione della tre giorni dedicata al centenario di presenza scout a Cesena in coincidenza con il “San Giorgio” tipico del mondo scout. In tanti si sono dati appuntamento dopo le attività svolte da venerdì scorso, 25 aprile (cfr pezzo al link qui sotto). Per l’occasione sono intervenute anche le famiglie e quanti, negli anni, hanno incrociato e si sentono in qualche modo legati al mondo scout. Sì, perché non si arriva mai ad essere ex. Si è scout per sempre, come ricordano loro stessi.
Il presidente nazionale Francesco Scoppola: “Uno scout è scout ovunque, là dove vive e opera”
Introdotto dal benvenuto dei responsabili di zona, Claudia Amaducci e Raffaele Berlini, il presidente nazionale Francesco Scoppola ha portato un saluto. “Qualunque cosa si faccia, lo scautismo è una cosa semplice – ha ricordato richiamando il fondatore Baden Powell. Inoltre, non lo si vive solo quando si indossa il fazzolettone, ma lo si incarna sempre, nei luoghi in cui viviamo”.

“Siete bellissimi. Siete uno spettacolo, ognuno diverso dall’altro”
In apertura di Messa, il nuovo vescovo diocesano monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, avendo davanti la marea di scout non può fare a meno di esclamare: “Siete bellissimi. A guardarvi da qui, siete uno spettacolo. Siete un prato fiorito, ognuno diverso dall’altro. Ringraziamo Dio che ci fa stare qui insieme. Dietro avete i genitori che vi sostengono. Qua davanti ci sono i responsabili, anche i presidenti venuti da lontano”. E per tutti loro, il vescovo chiede e ottiene un applauso.

Meglio andare piano, vedere e incontrare
Nell’omelia monsignor Caiazzo ricorda il viaggio a Roma per i funerali di papa Francesco. Prende come esempio i treni Frecciarossa. Quello da Roma a Bologna non si è mai fermato, fa presente. È andato velocissimo. Mentre quello da Bologna a Cesena, un altro Frecciarossa, si è fermato tre volte in meno di un’ora. Poi conclude. “Perché dico questo? Perché nella vita ci sono due modi di procedere. Uno è quello del treno partito da Roma. Velocissimo, è andato diritto alla meta, ma non si è visto niente. Il secondo modo è come quello del treno da Bologna a Cesena: si arriva più tardi, ma si vede quello che si attraversa e si incontrano le persone”.
Il rapporto con Gesù è un rapporto fisico
Poi tira le somme del ragionamento: “Abbiamo bisogno di fermarci e di stare insieme. Il tempo che state vivendo è importante e 100 anni di scout a Cesena sono un momento fondamentale. Voi siete seduti per terra ora. Il contatto con la terra è importante e voi lo sapete bene perché state spesso a contatto con la terra, fate attività in mezzo alla natura. Lo stesso Signore ci ha impastati con la terra”. Monsignor Caiazzo ritorna al Vangelo appena letto, quello dell’episodio di Tommaso e dell’apparizione di Cristo mentre lui non era con gli altri apostoli. Chiede agli scout che si trova davanti: “Chi ha chiesto di essere toccato?” Non avendo udito bene risposta, chiede di nuovo: “Chi?” fino a quando non arriva una risposta forte e chiara. Tommaso voleva vedere e toccare. “E aveva tutte le ragioni – aggiunge il vescovo -. Il rapporto con Gesù è un rapporto fisico”.
Se manca l’incontro, manca tutto
Se manca il contatto, se manca l’incontro, manca tutto. “Io credo se incontro il Signore”, precisa il vescovo don Pino. E poi si comprende che si è incontrato perché si fanno cose che altrimenti non si farebbero. “Gesù è tifoso di tutti. Sta dalla parte di tutti noi ed è venuto tra di noi per creare fraternità. Noi siamo fatti per stare insieme e per godere dei momenti nei quali stiamo insieme”.
Un contatto che genera vita
Chiede di nuovo monsignor Caiazzo: “Qual è il contatto più bello? È quello di una mamma che allatta il suo bambino. E mentre lo allatta i loro occhi incrociano gli sguardi. Quel contatto genera vita. Auguro anche a voi di vivere sempre questa specie di contatto, di rapporto. E vi auguro anche la pace che Gesù ha augurato agli apostoli appena è arrivato da loro. La pace e un futuro pieno di vita”.

L’inno del centenario
Al termine della Messa è stato intonato l’inno del centenario “Passi di felicità” (vedi video qui sotto) composto dal coro “Voice of Lions”. Allo stesso tempo sono sventolati centinaia di fazzolettoni che hanno reso il pomeriggio ancora più multicolore, sotto un cielo azzurro di tiepida primavera che ha reso la festa ancora più intensa.

Le offerte raccolte durante la Messa verranno devolute alle Cucine popolari di Cesena.