“La cambiale di matrimonio” inaugura la stagione del Bonci

Apertura di stagione, sabato 4 ottobre, con l'opera di Rossini a cura del "Maderna-Lettimi"

Prove dello spettacolo (foto: Alvise Wiel)

Si alza il sipario sulla nuova stagione teatrale del “Bonci” di Cesena con un’opera lirica: una tradizione decennale, ad opera del Conservatorio “Maderna-Lettimi”.

La tradizione della lirica

Sabato 4 ottobre, alle 20,30, andrà in scena “La cambiale di matrimonio” di Gioachino Rossini, uno spettacolo prodotto dal Conservatorio in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna. L’opera è offerta gratuitamente al pubblico cittadino, e sarà replicata anche al Teatro “Galli” di Rimini, martedì 7 (in matinée) e mercoledì 8 ottobre (alle 20). L’allestimento di un’opera lirica al “Bonci”, un tempo teatro dedicato in prevalenza a questo genere artistico, è possibile grazie a un progetto formativo avviato dal Conservatorio cesenate nel 1996, con la collaborazione dell’Accademia di Belle arti di Bologna e del Teatro “Bonci” stesso .

L’allestimento

I cantanti di varie nazionalità, al debutto sul palcoscenico, sono selezionati nell’ambito delle classi di canto del Laboratorio lirico e gli studenti di Cesena e Rimini compongono l’orchestra (di quasi di 40 elementi), diretta da Paolo Manetti. Scenografia e costumi sono realizzati dal team creativo Scenicamente di studenti del biennio specialistico Scuola di Scenografia indirizzo Teatro d’opera e spettacolo musicale dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, guidato da Marcello Morresi. 

L’opera

L’opera è l’esordio del grande compositore: Rossini compose questa farsa ad appena 18 anni, sul libretto di Gaetano Rossi, ricavato dall’omonimo dramma di Camillo Federici. La vicenda si svolge in casa del ricco mercante inglese Tobia Mill: sua figlia, la giovane Fanny, è stata promessa in sposa, suo malgrado e dietro la firma di una cambiale di matrimonio, al maturo canadese Mr. Slook ma è invece innamorata dell’amico di famiglia Edoardo Milfort, che la corrisponde.

Il regista, Alfonso Antoniozzi, precisa che la farsa comica nasconde una profonda riflessione sulla società: «L’idea che il matrimonio possa ridursi a un contratto economico, a un accordo stipulato tra uomini di affari, in cui la donna non è persona ma merce. La forza comica di questa partitura sta proprio nel sovvertire quel sistema: la figlia che dice no, il giovane che rivendica il diritto di scegliere, la tradizione che si incrina fino a cadere».

Lo spettacolo, quindi, interpreta Rossini come un precursore della cultura pop: la sua musica incalzante si intreccia con un immaginario che richiama lo spirito creativo e iconoclasta degli anni Sessanta. Tale operazione, nelle intenzioni del regista, amplifica il messaggio dell’opera. In questo modo la farsa borghese si trasforma in racconto di rivoluzione culturale.

«Lungo tutto lo spettacolo – dice il regista – scorrono le immagini del tempo che avanza: i decenni si succedono, la società si trasforma, e poco a poco arriviamo agli anni Sessanta, con il loro vortice di colori, di musica, di libertà conquistate. Ho voluto che l’ambiente stesso diventasse un personaggio, che raccontasse visivamente il cammino da un mondo statico e oppressivo a un’epoca in cui la gioventù rivendica il diritto di decidere per sé».


Lo spettacolo durerà circa un’ora e quindici minuti, senza intervallo. Informazioni: tel. 0547 355959, oppure info@teatrobonci.it. Ingresso gratuito.