Le sfide del clima cambiato. Confcommercio: “Più sostenibilità ma no alla disperazione”

Convegno ieri pomeriggio a cura dell'associazione di categoria

Milano Marittima (Ravenna), la mattina dello scorso 24 agosto (foto Roberto Zalambani)

Che il clima stia cambiando è così evidente che è davvero difficile comprendere le motivazioni di chi nega questo fenomeno, ammettendo che sia in buona fede.

Convegno in Confcommercio

Per fare chiarezza sul cambiamento climatico e in particolare sugli effetti sull’economia romagnola, Confcommercio ha organizzato un convegno che si è tenuto presso la sua sede nel pomeriggio di ieri, martedì 18 novembre, promosso da Iscom Formazione e dall’Accademia del clima in collaborazione con Adac albergatori Cesenatico, la cooperativa Stabilimenti balneari di Cesenatico e il Collegio provinciale dei Geometri e dei Geometri laureati. Il convegno è stato moderato da Luciano Natalini, fondatore e coordinatore dell’Accademia del Clima.

Un conto salato

«Il 24 agosto scorso – evidenziano i promotori dell’evento – Milano Marittima è stata colpita da un violento nubifragio con raffiche di vento fino a 100 chilometri orari. Sono caduti 265 alberi, più che nel devastante tornado del 2019, danneggiando auto, hotel e stabilimenti balneari. A Cesenatico e Rimini, la tempesta ha trasformato le strade in fiumi, allagando abitazioni, garage e negozi, mentre la linea ferroviaria Rimini-Ravenna è stata interrotta per ore. I danni stimati ammontano a 11 milioni di euro che si aggiungono ai nove miliardi delle alluvioni in Romagna.  Il surriscaldamento globale ha già cambiato, e lo farà sempre di più, il turismo costiero». 

Più notti tropicali

Cinzia Alessandrini, responsabile dell’Osservatorio clima di Arpa Emilia-Romagna, è stata molto netta: «I dati ci trasmettono una evidenza inconfutabile: i livelli dell’anidride carbonica nell’atmosfera non sono mai stati così alti in 800.000 anni. Per i tempi moderni abbiamo le registrazioni, per i millenni precedenti abbiamo i carotaggi. Non c’è alcun dubbio che nell’ultimo secolo i valori siano progressivamente cresciuti a un livello mai visto prima. In particolare, negli ultimi tre anni c’è stato un aumento delle temperature di aria e acqua mai riscontrato prima, e noi in Romagna ci scaldiamo più della media globale. Il futuro per il nostro territorio è chiaro: temperature in crescita, più notti tropicali (le notti estive in cui la temperatura non scende sotto i 20 gradi), più ondate di calore».

L’anticiclone si sposta

Marco Affronte, direttore scientifico dell’Accademia del clima, già parlamentare europeo (commissione Ambiente), ha precisato che una delle cause di questa trasformazione è lo spostamento dell’anticiclone delle Azzorre, che in estate portava aria calda, ma moderata, sull’Europa. L’anticiclone si sta spostando sempre più verso nord, portando a quelle latitudini un’aria più mite, mentre l’Europa, e in particolare l’Italia, viene colpita dall’anticiclone africano, che porta temperature roventi. E non è finita qui: perché, quando l’anticiclone africano si sposta, lascia campo ai venti polari, che essendo molto più freddi di quelli presenti, causano tempeste sempre più violente.

No al “si è sempre fatto così”

Che fare, allora? Andrea Agazzani, di “Teamwork”, società di consulenza turistica, ha spiegato che negli ultimi anni c’è stato un abuso della parola “sostenibilità”, tanto da ingenerare nei consumatori un rigetto. È vero che le normative europee stanno spingendo verso un maggiore ecologismo, ma gli Stati nazionali non si muovono alla stessa velocità. La Spagna si sta muovendo in fretta verso provvedimenti ecologisti e la sua economia mostra una grande vivacità; l’Italia è molto meno attiva e anche a livello economico si nota. I consumatori, in sostanza, vogliono partecipare a iniziative benefiche di cui abbiano piena consapevolezza. Un albergo ha organizzato la vendita di prodotti d’artigianato ugandese per aiutare gli abitanti del villaggio da cui proveniva uno degli impiegati, e in un mese ha venduto tutte le borse e gli altri prodotti: la partecipazione ci può essere, di sicuro bisogna programmare rivolti al futuro, non al passato. Non c’è niente di peggio che affidarsi al “si è sempre fatto così”.

Reinventare il mondo

Infine Alessandro Anghileri, amministratore unico di “Finproject Srl”, ha spiegato i finanziamenti nazionali e regionali al turismo e il programma europeo InvestEU. Come sempre, ha rilevato, «il futuro ci inquieta, ma non si deve cedere alla disperazione: ci aspettano tempi difficili, ma ci sono le possibilità per reinventare il mondo in cui viviamo e la sua economia».