Lenzuoli bianchi per i morti di Gaza

Il Cdal di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi: "Non possiamo tacere"

Striscia di Gaza, 24 ottobre 2024 (foto archivio AFP/SIR)

“Non possiamo tacere il silenzio assordante e colpevole della comunità internazionale che dinanzi a questa immane tragedia balbetta, prigioniera di tatticismi geopolitici ed interessi economici”.

La posizione del Cdal

La denuncia viene dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali (Cdal) di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, che, in una nota, ricorda i morti e i feriti causati dai bombardamenti israeliani, oltre alle vittime israeliane, gli abitanti di Gaza sfollati, le scorte di cibo e di acqua quasi terminate, l’inquinamento dell’aria le polveri sottili causate dai crolli degli edifici crollati, le strutture sanitarie saltate come strade ed elettricità. 

“Riflettori accesi, no al silenzio”

Per la Cdal “la strada è tracciata. Non possiamo rimanere in silenzio e inoperosi. Siamo chiamati a fare la nostra parte, non possiamo smettere di sperare e costruire. Siamo chiamati a combattere la cultura belligerante che si insinua in ideologie nazionaliste e autoritarie. Siamo chiamati a tenere accesi i riflettori su Gaza. Ad aderire a manifestazioni e campagne social di ogni tipo”.

L’iniziativa di sabato 24 maggio

La Consulta segnala, per esempio, l’iniziativa a cui hanno aderito tanti cittadini e organizzazioni non governative in tutta Italia: “L’ultimo giorno di Gaza. 50.000 sudari”. Sabato 24 maggio, l’invito, “riempiamo le piazze, le strade, le finestre di lenzuoli bianchi, per onorare la memoria dei morti (si parla infatti di 50.000 persone uccise, ndr) in quasi 600 giorni di assedio. Si tratta di gesti simbolici che ci richiamano al nostro impegno di cittadini e cristiani, consapevoli che la guerra non è mai inevitabile, le armi possono e devono tacere, perché non risolvono i problemi, ma li aumentano; perché passerà alla storia chi seminerà pace, non chi mieterà vittime; perché gli altri non sono nemici da odiare, ma esseri umani con cui parlare (papa Leone XIV)”.

Il richiamo è ai sudari che avvolgono, a Gaza, i corpi dei morti a causa della guerra e sono così diventati simbolo della strage. L’invito degli organizzatori è quello di fotografare i propri teli esposti da balconi e finestre e di postarli sul web con l’hashtag #ultimogiornodigaza.

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