Cesena
Luciano Caldari, centenario al via
Con Alberto Sughi e Giovanni Cappelli fu protagonista della “scuola cesenate”, attiva nel dopoguerra
«Questa mostra si candida a essere quella definitiva su Luciano Caldari, a più di cinquant’anni dalla grande mostra del ’74 e nel centenario della sua nascita». Così l’assessore alla Cultura del Comune di Cesena, Camillo Acerbi, ha presentato oggi l’esposizione che sarà inaugurata sabato 13 dicembre alle 17 al Palazzo del Ridotto (Corso Mazzini 1, Cesena). Per l’occasione, non sarà impegnata solo la galleria comunale d’arte, al piano terra del Palazzo, ma in via eccezionale anche la grande sala Sozzi al primo piano.

Colonna della “scuola cesenate”
«L’occasione del centenario è un’ottima ‘scusa’ per celebrare in modo degno un artista fondamentale nel panorama italiano – ha aggiunto Acerbi – componente, con Alberto Sughi e Giovanni Cappelli, di quella “scuola cesenate” capace di attirare in Romagna, nel dopoguerra, artisti da tutta Italia».
La mostra, visitabile fino al 23 gennaio 2026, copre dieci lustri e oltre di attività artistica.
Curatrice della mostra è l’esperta d’arte Francesca Caldari, figlia del celebre pittore, che da quasi due anni è impegnata nell’organizzazione dell’evento, con tante opere esposte: «Ne mancano alcune, presenti in istituzioni e difficili da trasportare, ma sono presenti tutti i periodi di attività. Oltre al Comune di Cesena, che ha subito accolto l’idea, devo ringraziare gli sponsor senza cui questa esposizione non sarebbe stata possibile con questo ordine di grandezza: la società Marra Spa, il Bcc Romagnolo, Sogliano Ambiente, Romagna fiere, Romagna iniziative e l’Officina dell’arte di Angelo Fusconi, oltre a Dionigio Dionigi e all’amico di mio padre Paolo Morelli».
Romagna fiere ha curato l’allestimento della mostra con pannelli espositivi e un’illuminazione studiata con faretti professionali.
Le opere esposte
Saranno presentate circa 60 opere, provenienti principalmente dalla collezione di famiglia, da numerosi collezionisti privati, e da un importante prestito della Provincia di Forlì-Cesena: Il Capriccio (1957), opera scelta anche per i manifesti della stagione teatrale di Savignano sul Rubicone, città natale dell’artista, dove l’8 dicembre si è tenuto un evento celebrativo dedicato a Caldari.
Il percorso espositivo accompagnerà i visitatori attraverso l’intera parabola creativa dell’artista, dalle prime opere degli anni Cinquanta, come i disegni di braccianti calabresi e le scene di lavoro, tra cui Verso la Risaia (collezione Cellini) e Le lavandaie (collezione Antoniacci), fino alle produzioni più mature e all’ultima fase, caratterizzata da nature morte e paesaggi. Un itinerario che restituisce la profondità del suo vissuto e la sensibilità con cui Caldari ha saputo osservare e interpretare la realtà che lo circondava.
Una messa in suffragio
A pochi giorni dall’anniversario della morte, avvenuta 13 anni fa, Caldari sarà ricordato anche con una santa Messa a cui sono invitati in modo particolare gli artisti e quanti lo conobbero e stimarono.
La celebrazione si terrà a Cesena martedì 16 dicembre, alle 18, nella chiesa di San Domenico, definita “pinacoteca cittadina” per le numerose opere d’arte in essa contenute e di cui Caldari, con la famiglia, fu per tanti anni parrocchiano.
Una selezione di opere
Di seguito, una selezione delle opere di Caldari e dell’artista stesso accanto alle sue creazioni.







