Dall'Italia
Macfrut 2025 punta tutto sulla qualità degli affari
Presentata oggi a Roma la 42esima edizione della manifestazione fieristica per eccellenza della filiera ortofrutticola
In programma a Rimini dal 6 all’8 maggio. Dal prossimo anno sarà spostata a metà aprile per ampliare ancora di più i progetti collaterali rivolti al pubblico.
Non potendo occupare altro spazio nei padiglioni fieristici riminesi (già tutti occupati) Macfrut alza ancora più in alto l’asticella della qualità: «Vogliamo portare imprese che cercano eccellenze, non quelle che i nostri imprenditori conoscono già» ha detto il presidente di Macfrut e di Cesena Fiera Renzo Piraccini.
La presentazione della 42esima edizione della fiera internazionale dell’ortofrutta, dal 6 all’8 maggio 2025 al Rimini Expo Centre, si è tenuta oggi a Roma nella sede dell’agenzia Ice (ex Istituto commercio estero), alla presenza tra gli altri del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e del presidente Ice Matteo Zoppas. Dal prossimo anno, è stato anticipato, Macfrut si terrà invece a metà aprile.
Numeri in crescita
In realtà qualche spazio in più è stato trovato, dato che la superfice espositiva è in crescita del sei per cento. Ma i margini di manovra sono quelli che sono. Tanto è vero che l’inaugurazione della fiera non si terrà nella hall centrale, come un tempo, bensì nel padiglione di Anbi (associazione bonifiche).
«Passiamo da 1300 a oltre 1400 espositori, per il 40 per cento esteri – ha aggiunto Piraccini –. Macfrut è la manifestazione più internazionale dell’agribusiness. Avremo 1500 top buyer, di cui 200 dall’Est Europa con l’importante ritorno della Polonia. Ci saranno un centinaio di buyer dalla penisola arabica che, se ritorna la tranquillità sul mar Rosso, sarà strategica. Dall’America latina aspettiamo 12 espositori e 40 buyer, che vengono a comprare tecnologie, oltre all’importante presenza del Brasile, uno dei principali sbocchi delle mele italiane dopo problemi nel mar Rosso. Dall’Africa verranno Mali e Niger alla ricerca di tecnologia: quello che comprano è molto più di quel che vendono».
A essere coinvolta è l’intera filiera mondiale dell’ortofrutta. Quest’anno il Paese partner sarà l’Egitto (40 espositori «in uno spazio enorme»), Regione partner il Lazio. In una grande arena si terranno gli Healthy Food Show, eventi divulgativi seguendo il filo “la salute vien mangiando”. Mentre i massimi esperti della Patata (simbolo dell’edizione 2025), delle biotecnologie vegetali e delle piante medicinali e aromatiche si riuniranno in tre distinti Simposi mondiali a tema.
I saloni tematici
«Ringrazio tutti gli esperti, con le loro squadre, per i saloni tematici, oltre al personale di Cesena fiera – ha aggiunto il presidente Piraccini –. Dopo le prove generali dell’anno scorso, The Healthy food show è la novità più importante di questo 2025. Si tratta di momenti allargati al grande pubblico, in un’arena da 200 posti, su tematiche chiave. Ad esempio, come passare dal cibo spazzatura a quello sano. Un elemento molto forte da portare avanti, anche per questo dal 2026 sposteremo le date di Macfrut a metà aprile, questo ci permetterà di portare avanti lo sviluppo delle nuove iniziative».
Tanti, come detto, i saloni tematici, internazionali e non: Plant Nursery area (innovazione della filiera vivaistica), Biosolutions International Event (prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante) «in grande crescita», Red Planet (filiera del pomodoro), Spices&Herbs Global Expo (piante officinali, aromatiche, medicinali e loro derivati). Quest’ultimo ospita anche il Mesmap, Simposio internazionale Mediterraneo sulle piante medicinali e aromatiche). E ancora, il Salone dell’agrovoltaico in Agrisolar Systems&Technologies, mentre il risparmio idrico è al centro di Acqua Campus. Ritorna anche l’area dinamica con il campo prova di Macfrut Field Solutions.
The International Potato Symposium sarà dedicato alla Patata, prodotto simbolo di Macfrut 2025. Romagna Business Matching, iniziativa di networking e b2b, favorirà l’incontro e i contatti tra aziende con Confindustria Romagna, mentre ai piccoli frutti è dedicata Berry Area.
Riviera romagnola, l’asso nella manica
A chi ritiene che la location riminese sia poco raggiungibile, per una grande fiera come Macfrut, Piraccini ha risposto in modo assai pragmatico: «Ci sono sette Frecciarossa da Bologna che arrivano direttamente in fiera in 40 minuti. E altrettanti da Bari. Ci sono poi diversi collegamenti aerei dedicati all’aeroporto di Rimini. Non scordiamoci poi che nelle grandi fiere internazionali, in genere, gli imprenditori vengano spennati negli hotel. Nella riviera romagnola, invece, si trovano circa duemila alberghi con costi di un terzo se confrontati alle grandi città».
L’incognita dei dazi americani
La conferenza stampa di presentazione si è tenuta proprio nel giorno in cui sono entrati in vigore i dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump ad 150 Paesi nel mondo, mossa che nella giornata odierna ha affondato i listini delle borse mondiali.
Il presidente Ice Zoppas ha rimarcato come ci sia ancora molta incertezza sul tema: «Dobbiamo capire cosa succederà alle merci già contrattate e a quelle che sono in itinere. Comunque abbiamo un Governo che è molto attivo su questo fronte, più un commissario europeo che se ne occupa. La Premier è in buoni rapporti con il presidente Trump e il nostro ministro degli Affari esteri ha grande esperienza europea. L’agroalimentare è in crescita, nonostante l’incognita dazi. Le aziende troveranno strade per compensare».
Un ottimismo ridimensionato, in parte, dallo stesso ministro Lollobrigida che ha ribadito, pur nell’importanza di collaborare con tutti a partire dall’Africa (piano Mattei), come non si possa fare a meno di un mercato come quello statunitense. Per l’esponente del Governo Meloni, bisognerà reagire a livello europeo evitando allo stesso tempo una guerra commerciale.