Diocesi
Nuovo vescovo, cattedrale gremita. La celebrazione
Maxischermo anche in piazza del Popolo. Inizia la Messa solenne. Il presule accolto con un fragoroso applauso. Il bacio alla croce con il legno di Cutro e le "Dioincidenze"
Cattedrale gremita per la solenne Messa di ingresso del nuovo vescovo di Cesena-Sarsina, l’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo.
In chiesa e davanti al maxischermo
Quindici più un abate i presuli all’altare e oltre cento fra sacerdoti e diaconi alla celebrazione, animata dal coro Alma Canta.
Non tutti sono riusciti a entrare in chiesa e in tanti seguono la celebrazione sul maxischermo allestito in piazza del Popolo.




La celebrazione
Dopo il corteo da piazza del Popolo, la vestizione nella cappella di San Tobia (ex Museo diocesano) e poi, in processione con i concelebranti, l’ingresso in cattedrale.
Monsignor Caiazzo è salutato con un fragoroso applauso. Entrando in chiesa, il rito prosegue con il bacio alla Croce, fatta con il legno del naufragio di Cutro, e l’aspersione del popolo di Dio. Nella navata, il presule saluta i disabili, disposti in prima fila, davanti alle autorità, accompagnato da altri applausi.

Dopo il saluto del vescovo Douglas Regattieri, viene letta la Bolla di nomina papale. A seguire, la consegna del pastorale. Monsignor Caiazzo è ufficialmente il nuovo vescovo di Cesena-Sarsina.
Il vescovo Antonio Giuseppe, con la mitra e il pastorale, sale alla cattedra e si siede. Segue un grosso applauso e l’acclamazione dei fedeli. Mentre il coro Alma Canta esegue il canto “Giorno di concordia”, i rappresentanti del clero, dei religiosi e delle religiose e del laicato salgono alla cattedra per rendere omaggio al nuovo vescovo.

La Messa prosegue, come ogni domenica, con la Liturgia della Parola. Le letture sono quelle proprie della seconda domenica di Quaresima. Il Vangelo di Luca racconta l’episodio della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor. Segue l’omelia.
L’assemblea si alza in piedi per il rinnovo delle promesse battesimali, le litanie dei Santi e la preghiera dei fedeli. All’offertorio, spicca un cesto di frutta e verdura portato dagli scout. Poi la Liturgia eucaristica e i riti di Comunione.
Prima del “Padre Nostro”, monsignor Caiazzo si è soffermato a parlare di “Dioincidenze”, che “mi riportano – ha detto – a mia madre e a mio padre. Quando mi è stato dato l’annuncio che ero stato nominato vescovo di Matera-Irsina (il 12 febbraio 2016, ndr) era il 24esimo anniversario di morte di mia madre. Quando ho fatto l’ingresso a Tricarico era sempre il 12 febbraio. Il 20 dicembre 2024 avevo celebrato la Messa nell’anniversario di matrimonio dei miei genitori. Quello stesso giorno ho ricevuto la notizia che dovevo venire qui, come vescovo di Cesena-Sarsina. Il patrono poi di questa Basilica Cattedrale è san Giovanni Battista e mio padre morì esattamente il giorno del martirio di san Giovanni Battista (il 29 agosto, ndr). Voglio ringraziare di cuore e benedire il Signore”.

Dopo la Comunione, il nuovo vescovo, prima della firma di presa di possesso della Diocesi, si reca all’altare della Madonna del Popolo per affidare il suo ministero episcopale alla Vergine Maria.
Il vicario generale monsignor Piergiulio Diaco dona a monsignor Caiazzo una croce pettorale: “È la riproduzione – ha spiegato – della croce collocata nella cripta dell’Abbazia di Santa Maria del Monte, nei pressi del sarcofago del vescovo san Mauro. In stile ravvenate bizantino, probabilmente risalente al IX secolo, è la croce più antica di Cesena e detta la “Croce di san Mauro”. È un richiamo alla storia del nostro territorio”.
La celebrazione si chiude con la benedizione solenne. Si ricompone la processione per l’uscita del presule, attraverso la navata centrale. Uscendo dalla Cattedrale, il vescovo saluta e benedice i fedeli. Un saluto anche alle persone presenti fuori, in piazza Giovanni Paolo II.
