Osservanza, dal taxi parrocchiale al restauro dell’organo

Tante iniziative e lavori nella parrocchia guidata da don Fabrizio Ricci

Parrocchia dell'Osservanza Cesena (foto: Facebook)

Parrocchia in fermento quella dell’Osservanza.

Taxi parrocchiale

Dal 30 ottobre parte il servizio di taxi parrocchiale, per dare la possibilità di partecipare alla celebrazione eucaristica anche a coloro che faticano a spostarsi in autonomia. Sarà attivo per la Messa feriale del giovedì sera delle ore 18.30. Un mezzo della parrocchia passerà a prendere le persone interessate direttamente a domicilio per accompagnarle in chiesa e, al termine della funzione, le riporterà a casa (per aderire: 348 5329277 o 345 3369829).

Lavori e restauri

Negli ultimi mesi la parrocchia è stata interessata da diverse interventi, come ha informato il parroco don Fabrizio Ricci sul bollettino parrocchiale: la sostituzione di due camini per caldaie, di una grondaia danneggiata e di due grandi finestre dell’ex convento. È stato poi acquistato un nuovo trattorino per la gestione dell’ampio parco. Il tutto per una spesa di oltre 17mila euro. A questi si aggiunge il restauro, grazie al contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Cesena, del dipinto dell’Immacolata, collocato sull’altare della seconda cappella a destra della chiesa, realizzato nel 1854 dal pittore Massimiliano Malatesta.

Verso il restauro dell’organo storico

Ma altri lavori sono in programma, come la sostituzione dell’impianto di riscaldamento della chiesa, ormai deteriorato, e il restauro dell’organico storico (che si trova alla destra dell’altare maggiore, contrapposto a uno dipinto sulla parete di fronte) per cui è stato avviato un progetto con il sostegno della Conferenza episcopale italiana. Di questo organo si parla nel volume “Gli organi a Cesena dal XV al XIX secolo” (Società di Studi Romagnoli) di Franco Dell’Amore. Si legge che i lavori di costruzione, affidati al bergamasco Pellegrino Bossi, partirono all’inizio del 1837 e già il 2 aprile dello stesso anno, in occasione della domenica in Albis, il nuovo strumento venne suonato. La spesa fu di 700 scudi, coperta in parte da un lascito testamentario.