Dalla Chiesa
Francesco, il papa dello sport
Proverbiale la sua passione per il San Lorenzo. Il titolo mondiale dell'Argentina sotto il suo pontificato
“Chi ha spirito sportivo vince senza competere” e il Santo Padre ha vinto, senza escludere nessuno
Addio Francesco. Addio anche al “Papa dello sport”. Una delle tante caratteristiche che lo resero il “Papa della gente” (come recita anche il sottotitolo del film “Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente”, diretto da Daniele Luchetti nel 2015 e interpretato da Rodrigo de la Serna) fu quella di essere stato un grande appassionato di sport. Da giovane, papa Francesco giocò a basket, tennis e soprattutto a calcio. Da ragazzino, giocava nel campo da gioco della parrocchia santuario di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa, situata nel quartiere nativo Flores di Buenos Aires. Come amava dire lui stesso, giocava con una “pelota de trapo”, un pallone di stracci.
Dal padre la passione per il San Lorenzo
Il padre Mario Bergoglio gli trasmise il grande amore per il San Lorenzo de Almagro, formazione Argentina conosciuta semplicemente come San Lorenzo. Fin dalla sua fondazione, questo club ebbe origini “ecclesiastiche”, in quanto fondata nel 1908 dal sacerdote salesiano don Lorenzo Massa per salvare i bambini dai pericoli della strada. Decise di ospitare le partite della neonata formazione nell’oratorio della sua parrocchia in Calle México e in cambio i giocatori andavano a messa ogni domenica. Col tempo il San Lorenzo divenne la quinta squadra più titolata dell’Argentina dopo il Boca Juniors, il River Plate, l’Independiente e il Racing Avellaneda.
Tante volte allo stadio, da ragazzino
Molte volte il giovane Jorge Bergoglio e il suo genitore erano presenti sugli spalti dell’allora “Gasómetro” di Buenos Aires (oggi “Estadio Pedro Bidegain – El Nuevo Gasómetro”) per vedere le partite casalinghe del San Lorenzo. Addirittura papa Francesco era uno degli abbonati della squadra, con la tessera n. 88.235. Pochi giorni dopo la sua elezione al soglio di Pietro, il San Lorenzo gli inviò una lettera di felicitazioni, alla quale papa Francesco rispose così: “A 10 anni seguii la gloriosa campagna del ’46. Quel gol di Pontoni!”. Il riferimento è al terzo (dei 15 totali) campionato argentino vinto dai rossoblù nel 1946, con rete decisiva segnata da René Pontoni.
Incredibile coincidenza
Per un’incredibile coincidenza, durante i primi anni del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, il San Lorenzo visse uno dei periodi più vincenti della sua storia, culminato con la conquista della sua prima Copa Libertadores (l’equivalente sudamericano della Champions League), superando i paraguaiani del Nacional con un 1-1 ad Asunción (Paraguay) il 6 agosto 2014 e un successo per 1-0 a Buenos Aires il 13 agosto 2014. Nella finale del Mondiale per Club giocata il 20 dicembre dello stesso anno, i “Los Cuervos” persero con onore contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti per 2-0.
Le udienze concesse ai calciatori
Ovviamente la simpatia di papa Francesco verso il calcio oltrepassava i confini del suo club del cuore, in quanto ricevette in udienza tantissimi calciatori. Essi, con grande gioia, gli fecero sempre dono delle maglie da gioco dei loro club e/o nazionali, delle quali papa Francesco divenne un grande collezionista. Un giorno una persona ebbe l’ardire di rivolgere al Santo Padre questa domanda calcistica: “Meglio Maradona o Messi?” e lui rispose così: “Due campioni, ma preferisco Pelè”. In questa semplice risposta si vide la simpatia del papa di Buenos Aires. In più, in occasione dell’inizio dei Mondiali del 2014 in Brasile, registrò un videomessaggio, augurando un buon Mondiale a tutte le nazionali coinvolte, non solo a quella argentina.
L’Argentina campione del mondo
Non solo il San Lorenzo vinse sotto il suo pontificato, ma anche l’Argentina riuscì a conquistare nel 2022 un Mondiale che le mancava da 36 anni. Questa impresa albiceleste fu motivo di grandissima gioia per papa Francesco. Il grande amore che il 265esimo successore di san Pietro nutriva per lo sport fu testimoniato anche da un’intervista che rilasciò alla Gazzetta dello Sport il 2 gennaio 2021, dove espose in maniera approfondita la sua visione del mondo sportivo a 360 gradi. Pensando alla vita densa di significato di papa Francesco e al suo essere genuinamente sportivo, mi viene in mente una frase dell’artista Wesley D’Amico: “Chi ha spirito sportivo vince senza competere” e il Santo Padre ha vinto, senza escludere nessuno.