Piazza del Popolo a fianco della Palestina

Il grido: "Fermiamo Israele e il genocidio". L'assessora Macrelli: "Cesena non si volta dall'altra parte"

Foto di Alex Casalboni

Manifestazione oggi pomeriggio in piazza del Popolo, a Cesena, “contro il genocidio in corso a Gaza” e in segno di solidarietà al popolo palestinese.

Bandiere palestinesi

Tante le bandiere della Palestina, come richiesto dai promotori, come simbolo di “resistenza a un sistema di oppressione spregevole, un popolo che chiede giustizia e liberazione dall’occupazione sionista“. Meno presenti le bandiere della pace e dei partiti politici che hanno aderito all’iniziativa sulla scia della prima mobilitazione nazionale “L’ultimo giorno di Gaza” del 9 maggio scorso. Le realtà che hanno partecipato sono: Anpi Forlì-Cesena, Arci Romagna Cesena Rimini, Artevento, Associazioni Amici della Casa di Tavolicci, Associazione Barcobaleno Forlimpopoli, Cgil Forlì Cesena, Cucine popolari Odv, Equamente Cooperativa sociale, Europa Verde Cesena, Fondamenta – Avs, Fridays for Future – Cesena, Giovani europeisti Verdi Forlì-Cesena, Ipazia Liberedonne, La Parola, Legambiente Forlì Cesena, Libera Forlì Cesena, Mediterranea Forlì-Cesena, M5S Cesena, M5S Unione Rubicone e Mare, Pd Cesena, Rifondazione comunista Cesena, Semplicemente Mercato Saraceno, Sinistra italiana Cesena, Unione giovani di sinistra Forlì-Cesena.

I manifestanti: “Catastrofe umanitaria”

“Fermiamo Israele. Fermiamo il genicidio”, il grido che si è levato dai centinaia di presenti convenuti in piazza, in modo tranquillo, senza disordini. “In questo momento – hanno ricordato i promotori – il governo israeliano sta metodicamente negando a centinaia di migliaia di persone il diritto universale alla cura e agli aiuti umanitari. Riconosciamo la necessità morale di non rimanere indifferenti di fronte al genocidio in corso“. Nelle intenzioni dei manifestanti, quella di accendere una luce “sulla catastrofe umanitaria che la popolazione di Gaza sta subendo da più di 500 giorni”, contando “più di 50.000 morti, la metà dei quali bambini”.

Foto di Alex Casalboni

“Sudari bianchi” per Gaza

La mobilitazione per il popolo palestinese si è estesa ad alcuni degli edifici più importanti della città. L’ospedale Bufalini, il palazzo comunale e il Teatro Bonci hanno infatti aderito all’iniziativa “50.000 sudari bianchi”, esponendo un lenzuolo bianco in riferimento ai sudari che avvolgono, a Gaza, i corpi dei morti a causa della guerra e divenendo così simbolo della strage.

Macrelli: “Cesena non si volta dall’altra parte”

La frase “Cessate il fuoco in Palestina”, ricorda in una nota l’assessora cesenate con delega alla Pace Giorgia Macrelli, “campeggia da mesi sulla facciata di palazzo Albornoz, sede del Comune. Un comune da sempre luogo di accoglienza e costruzione di pace quotidiana. Un comune che ha istituito il premio “Città per la pace”, assegnato quest’anno a Youth of Sumud, gruppo che pratica la resistenza non violenta in risposta all’occupazione illegale dei coloni in Cisgiordania”. Per Macrelli “oggi, sulla facciata del palazzo comunale, esponiamo un lenzuolo bianco perché non possiamo permettere che il genocidio in atto passi inosservato, lasciato alle cronache distorte della stampa e in mano un governo che ancora una volta in Europa vota contro la richiesta di rivedere gli accordi tra Ue e Israele. Le città e la popolazione tutta devono rompere il silenzio: c’è un popolo lasciato alla fame, senza cure mediche né aiuti umanitari e c’è una città, Cesena, che non si volta dall’altra parte e non cede all’indifferenza”.

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