Quando i bianconeri cesenati espugnarono la tana di quelli torinesi

La storia del Cesena calcio. L'unico successo (a tavolino) in casa della "Vecchia Signora"


È successo 38 anni fa, in occasione di Juventus-Cesena di serie A. A causa di un episodio antisportivo, i romagnoli ottennero una vittoria prestigiosa.

La partita

Domenica 22 novembre 1987, in occasione della nona giornata del campionato di serie A 1987-1988, si affrontarono al vecchio “Comunale” di Torino, in una partita, arbitrata da Romeo Paparesta, la Juventus di Rino Marchesi e il Cesena di Alberto Bigon. Alla fine del primo tempo (finito 0-0), dalla curva della Juventus partì un petardo che esplose a terra, vicino al tendone di protezione percorso in quel momento dai calciatori per entrare negli spogliatoi. Il petardo scoppiò vicino all’orecchio del centrocampista del Cesena Dario Sanguin, facendolo cadere al suolo e rendendolo indisponibile per il prosieguo del match. Si giocò lo stesso il secondo tempo, durante il quale i padroni di casa andarono in vantaggio per 2-0, grazie a una doppietta di Sergio Brio al 53′ e 69′. Epico il finale di partita del “Cavalluccio”. Al 74′ il portiere romagnolo Sebastiano Rossi parò un rigore tirato da Marino Magrin e soprattutto, un minuto dopo, ci fu una bellissima rete di Ruggiero “Rizzi-gol” Rizzitelli: dopo essersi smarcato e aver ricevuto un ottimo pallone da Alessandro Bianchi, anticipò l’estremo difensore juventino Stefano Tacconi (in uscita) con un pallonetto. Al fischio finale, la “Vecchia Signora” vinse il match per 2-1. Il Cesena presentò una riserva scritta contro l’omologazione della partita, che non avvenne. Alla fine la Caf decretò il successo del Cesena per 2-0 a tavolino.

I dettagli dell’incidente

Durante un’intervista rilasciata alla “Domenica Sportiva”, l’allora medico sociale dei romagnoli Battistini raccontò le dinamiche dell’incidente: lo scoppio del petardo fece cadere a terra Sanguin, che rientrò negli spogliatoi in stato confusionale, uno stato durato cinque-sei minuti. Una volta ripresosi, venne portato per all’ospedale “Giovanni Battista” di Torino, dove furono stilate una diagnosi “sospetto trauma cranico da contraccolpo” e una prognosi di un giorno. Successivi esami audiometrici sostenuti al “Bufalini” di Cesena evidenziarono un vero e proprio trauma acustico.

Sanguin oltre l’episodio

Destinato a essere ricordato solo per questo spiacevole episodio, Sanguin è stato un ottimo centrocampista. Durante un’intervista rilasciata nel 2000 alla trasmissione “I colori del cuore”, Edmeo Lugaresi (presidente del Cesena ai tempi del fattaccio) lo descrisse così: “Lui ogni tanto faceva gol su punizione perché aveva una botta che – faseva paura – (“faceva paura” in dialetto romagnolo)”.

Curiosità su Juventus-Cesena 0-2 a tavolino

Quella fu l’unico trionfo del Cesena in casa della squadra più titolata d’Italia. Lo score degli alfieri del Savio nella Torino bianconera recita (tra serie A, Coppa Italia e serie B) una vittoria, sei pareggi e nove sconfitte. Figlio calcistico della nostra città (ha iniziato e chiuso al Cesena la sua carriera), Rizzitelli fu il primo calciatore del Cesena a giocare nell’Italia, nell’amichevole Italia-Unione Sovietica 4-1. Lo fece debuttare l’allora ct della Nazionale Azeglio Vicini, un altro cesenate doc. Fa venire i brividi pensare che, a sostituire Sanguin in campo, fu Giuseppe Angelini. Quest’ultimo è stato il primo allenatore del nuovo Cesena (allora R.C. Cesena), nato dalle ceneri dell’ultimo fallimento del 2018 e che riuscì a disputare la stagione 2018-2019 in serie D. Questa coincidenza sembra voler dire che Angelini ha sempre dato il suo contributo alla causa cesenate nei momenti più bui.

La Juventus e il Cesena nel 1987-1988

Alla fine di quella stagione, il Cesena si salvò con un nono posto e 26 punti. La Juventus invece, da sesta forza del campionato e provvista di 31 punti, si qualificò alla Coppa Uefa.