Ricognizione del territorio, 34,5 ettari non più edificabili

Decadono alcuni Piani urbanistici. Le aree saranno riclassificate

(foto: archivio Comune Cesena)

A seguito della conclusione del periodo transitorio previsto dalla Legge regionale n. 24/2017 sulla tutela e l’uso del territorio, l’Amministrazione comunale di Cesena ha effettuato una mirata ricognizione dei Piani urbanistici attuativi (Pua), residenziali e polifunzionali. Sono quelli derivanti dal precedente strumento urbanistico (Prg 2000), non ancora convenzionati e a cui la Legge regionale aveva posto il limite di 6 anni (scaduto nel 2024) per poter essere convenzionati e quindi attuati.

Le aree non più edificabili

Il Comune fa sapere che dalla verifica effettuata è emerso che circa 34,5 ettari di territorio, interessati da Pua o sub-comparti di Pua non convenzionati entro i termini di legge, non sono più edificabili. Le aree in questione sono quelle polifunzionali a Case Frini, Villachiaviche e Pievesestina. Tra quelle residenziali, le aree di maggiore estensione si trovano a Case Castangoli e Ponte Abbadesse, a Diegaro, Sant’Egidio e Borello, San Carlo e Pioppa. Questi dati si aggiungono a quanto registrato alla conclusione della prima fase del periodo transitorio (2021) che poneva il termine per avviare l’iter approvativo dei Piani urbanistici attuativi del Prg 2000: in quella fase vennero eliminate aree edificabili corrispondenti a 11 Pua per un totale di oltre 64 ettari di territorio.

Mazzoni: “Città sempre più verde”

“Tutte le aree interessate – fa sa l’assessora alla Programmazione urbanistica Cristina Mazzoni – verranno ora riclassificate con destinazioni coerenti con le nuove strategie urbane: dalle dotazioni ecologico-ambientali, ai territori rurali, fino ai tessuti consolidati nelle zone già infrastrutturate. Proseguiremo in questa stessa direzione per un città sempre più verde e attenta alla qualità della vita dei suoi cittadini, puntando su politiche di riuso e innovazione”.