All’essenziale
La vita è più leggera di come la viviamo. Siamo noi che la rendiamo a volte invivibile, piena di complicazioni e di difficoltà. Invece, come ricorda il Vangelo di Luca che leggeremo domenica prossima nella prima di Avvento, occorre stare attenti a noi stessi, agli affanni perché “quel giorno” non ci piombi addosso all’improvviso.
Il periodo di preparazione al Natale proposto dalla Chiesa cattolica si è ormai perso tra i mille luccichii che sfavillano nei centri storici di città e paesi e nei grandi centri commerciali, autentiche cattedrali del consumismo spinto all’esasperazione. I richiami del mondo sono molto più forti e potenti di quanto arriva dalle nostre comunità cristiane.
In tanti si adoperano per un tempo da vivere con maggiore consapevolezza in vista della venuta di Gesù nel mondo, ma spesso il messaggio cade nel vuoto. Il Vangelo ha ancora presa oggi? La domanda non è retorica e non vuole essere un pretesto per le solite lamentazioni che spesso si ascoltano negli ambienti ecclesiali. Anzi, ne richiama un’altra: di fronte allo strapotere del mondo e a una cultura sempre più individualista, l’annuncio di fratellanza per un’umanità rappacificata riesce a fare ancora breccia nelle nuove generazioni ormai ignare anche delle più elementari nozioni della dottrina?
Papa Francesco dice che la fede si trasmette per attrazione, come si legge nei primi capitoli degli Atti degli apostoli. La freschezza di quelle comunità, la novità di quelle esperienze cambiarono il mondo di allora e nei secoli successivi. Fu una ventata tanto forte capace di modificare la storia.
Ora siamo alle prese con la secolarizzazione. Sembra smarrirsi l’annuncio di Cristo. In particolare in Europa la fede appare annacquata, incapace di confrontarsi con le novità della scienza e della tecnica e di resistere ai dubbi della ragione.
Nonostante tutto questo, nonostante un credo spesso traballante, permangono germi di speranza. Davanti a noi si annuncia il Giubileo, un ritorno alle sorgenti del nostro essere credenti. L’Avvento che si avvia domenica prossima ci condurrà al Natale e all’apertura della porta santa, due eventi di fronte ai quali non possiamo non interrogarci.
Il regno di Dio è già qui, in mezzo a noi. Basta vivere per incontrarlo. Non si tratta di un ragionamento, di un pensiero o di una filosofia. È un’esperienza quotidiana, quella del centuplo quaggiù, una compagnia che fa toccare il cielo e arriva ai confini della terra. Motore per ogni passo.
